I ladri delle ville inseguiti sfuggono alla cattura
La «Punto» dei carabinieri non ha potuto raggiungere la loro auto (rubata), molto più veloce
Stavano per prenderli. I ladri delle ville che nei loro raid hanno seminato il panico nella zona di Cernizza a Duino sono stati inseguiti e solo per una frazione di secondo non sono stati bloccati. Un ritardo dovuto sostanzialmente a un fatto: i carabinieri che li avevano avvistati nei pressi del bar Bianco a Duino erano a bordo di una Fiat Punto, una vettura non certo molto veloce. I malviventi che avevano appena messo a segno il furto da 5mila euro nella villa della famiglia Rudez e avevano tentato di entrare in quella dei Tominz invece erano a bordo di un’auto molto potente. L’episodio si è verificato all’alba di lunedì 4 giugno. Alle 4.30 l’equipaggio di una pattuglia dei carabinieri che si trovava sulla statale 14 all’altezza del Bar Bianco ha visto una vettura che giungeva dalla zona della Cernizza a tutta velocità ed era diretta verso Sistiana. I malviventi si sono accorti del posto di blocco e così all’improvviso hanno fatto inversione di marcia e sono ripartiti a tutta velocità in direzione di Monfalcone.
I militari che appunto viaggiavano sulla Punto si sono messi all’inseguimento. Ma la vettura in fuga, poi risultata rubata, andava troppo veloce e aveva già un considerevole vantaggio. Secondo il rapporto della pattuglia in servizio quella notte, l’auto dei ladri viaggiava a non meno di 180 chilometri all’ora. Impossibile starci dietro. L’allarme è scattato immediatamente. Ma la vettura dei malviventi in pochi minuti è arrivata fino a Monfalcone seguendo la statale 14 e superando a tutto gas lo svincolo del Lisert. Come un fulmine. E pensare che fino a pochi minuti prima in via Boito a Monfalcone, dov’era poi transitata la macchina dei ladri a tutta velocità, c’era una pattuglia del commissariato impegnata nei controlli sul traffico e anche una macchina della Stradale con il telelaser. La prima si trovava dalla parte opposta a quella da dove è sopraggiunta l’auto dei malviventi, quella della Stradale invece sulla stessa corsia.
La vettura in fuga ha dunque superato via Boito a Monfalcone per dirigersi poi a Pieris dopo aver passato anche Ronchi dei Legionari. A Pieris, secondo la ricostruzione dei carabinieri, i ladri hanno abbandonato l’auto e poi ne hanno rubata un’altra parcheggiata nel centro del piccolo paese del mandamento monfalconese. Una vettura con la quale poi hanno fatto definitivamente perdere le tracce. Questo furto avvenuto a Pieris è stato denunciato solo al mattino del giorno seguente e cioè martedì 5 quando il proprietario dell’auto rubata, non trovandola dove l’aveva parcheggiata la sera prima, si è rivolto ai carabinieri della stazione di San Canzian dove ha sporto denuncia. Intanto è emersa un’altra pista. Quella del Dna. E potrebbe essere questa la strada vincente per riuscire a identificare la banda che sta seminando il panico sull’Altipiano.
Si parte da tre mozziconi di sigaretta lasciati sull’asfalto davanti al cancello di una delle ville svaligiate nella zona della Cernizza. Quei tre mozziconi da pochi giorni sono a Parma nel laboratorio del Ris per essere esaminati. Dalle tracce di saliva lasciate sul filtro verrà estratto il dna che poi sarà comparato con quello della banca dati dei carabinieri e del ministero degli Interni. Secondo la ricostruzione degli investigatori della compagnia di Aurisina quei tre mozziconi potrebbero essere appartenuti al palo della banda. In pratica a chi stava davanti dalla casa mentre gli altri complici stavano ripulendo la villa, pronto a dare l’allarme. «Se è uno schedato, riusciremo ad avere un nome», ha detto ieri un investigatore. Poi ha aggiunto: «Li prenderemo»
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