I libri diventano maestri di accoglienza

Cinquecento bambini e ragazzi delle scuole hanno invaso la biblioteca. Al laboratorio anche tante famiglie di immigrati
Di Laura Blasich
Bonaventura Monfalcone, 18/02/2017 Biblioteca dell'accoglienza Foto di Roberto Coco - La menzione dell'autore è obbligatoria
Bonaventura Monfalcone, 18/02/2017 Biblioteca dell'accoglienza Foto di Roberto Coco - La menzione dell'autore è obbligatoria

Circa 500 tra bambini e ragazzi delle scuole monfalconesi hanno invaso ieri mattina la Biblioteca di Monfalcone per l’evento conclusivo di “Nessuno escluso. Libri come silenziosi laboratori di accoglienza”. Il progetto pilota dell’Accordo lettura Fvg che per la prima iniziativa condivisa da tutti gli attori dell’intesa (i tre assessorati regionali Cultura, Istruzione e Salute, l’Associazione italiana biblioteche, le onlus Centro per la Salute del Bambino e Damatrà e l’Associazione culturale pediatri e l’Ufficio scolastico regionale) ha deciso di focalizzare l’attenzione sui temi dell’accoglienza e dell’inclusione, scegliendo Monfalcone, città con una significativa presenza di alunni appartenenti a famiglie di immigrati, come laboratorio di convivenze interculturali. I più piccoli accompagnati dai loro genitori, che nel corso di questi mesi hanno preso parte a laboratori diventando narratori delle proprie storie, in italiano, ma non solo. In Biblioteca ieri sono approdati quindi i silentbooks, gli albi utilizzati durante i laboratori, volumi silenziosi capaci di far crescere, innescandoli con i disegni, racconti allo stesso tempo personali e universali.

«I libri creati sono inoltre a pagine sciolte - ha spiegato ieri Mara Fabro della Damatrà -, dimostrando in modo semplice ai bambini che le pagine si possono mescolare, come le storie di ciascuno, che in questo non si perdono, ma anzi moltiplicano le possibilità di racconto. In una città in cui la convivenza è complessa proviamo a vedere la ricchezza di questa complessità, negare i problemi».

Il progetto proseguirà, come confermato ieri dall’assessore regionale alla Cultura, Gianni Torrenti. Il progetto quest’anno si amplierà a San Giovanni al Natisone e Manzano, coinvolgendo a Monfalcone soprattutto i docenti per coltivare le competenze seminate con la prima edizione. «L’intenzione è quella di mettere al centro le lingue in modo paritario - ha affermato l’assessore Torrenti -, in modo da dare a tutti possibilità di esprimersi». L’assessore comunale alla Cultura, Michele Luise, ha pure sottolineato l’importanza di puntare sul linguaggio e sulla lettura. «Il vero ostacolo è il non riuscire a comprendersi - ha detto -. Su bambini ci giochiamo una partita importantissima, anche per coinvolgere i genitori». Lungo la durata del progetto, oltre alla formazione rivolta agli insegnanti in materia di educazione alla lettura e interculturalità e agli incontri con i bambini, particolarmente interessante è stato l’intenso coinvolgimento delle famiglie. Durante i laboratori ai quali i genitori hanno partecipato in tempo scolastico e non, sono emerse e hanno trovato spazio le narrazioni delle loro esperienze raccontate sia in italiano, sia nella propria lingua d’origine. L’evento è stato organizzato ieri perché a ridosso del 21 febbraio, giornata internazionale della lingua madre indetta dall’Unesco per promuovere la diversità linguistica e culturale.

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