I Nas alla casa di riposo Il Comune: siamo tranquilli

I Nas, Nuclei antisofisticazioni e sanità dell'Arma, hanno effettuato nei giorni scorsi accurati controlli alla casa di riposo “Angelo Culot” di Lucinico gestita dal Comune. La notizia è emersa soltanto oggi e trova conferma nelle parole dell’assessore comunale al Welfare, Silvana Romano.
«Effettivamente, i carabinieri dei Nas hanno effettuato un sopralluogo nella struttura lucinichese. Gli esiti? Nulla di preoccupante. Non sono stati formulati rilievi nè sul trattamento riservato agli anziani ospiti della casa di riposo nè sulla qualità del cibo. Il tutto rientra nell’ambito dei normali controlli che vengono effettuati in queste strutture». Controlli che, secondo le indiscrezioni, si stanno concretizzando in diverse strutture di questa tipologia disseminate in tutto il territorio regionale sull’onda lunga degli episodi di presunti maltrattamenti ai danni degli ospiti della casa albergo “Contessa Beretta” di Farra d’Isonzo.
«Le uniche contestazioni - rimarcano all’unisono l’assessore Romano e il sindaco Ettore Romoli - riguardano alcuni dettagli: ad esempio, è stato riscontrato che l’ala della casa di riposo attualmente vuota era liberamente accessibile e non chiusa da una porta tagliafuoco. Altra anomalia: la presenza di una sedia davanti ad un’uscita di sicurezza. I Nas hanno anche evidenziato la presenza di piastrelle danneggiate nei bagni. Tutte problematiche che verranno sanate al più presto, con gli ormai prossimi lavori di ristrutturazione che riguarderanno la “Angelo Culot”. Comunque, gli uffici hanno predisposto un documento in cui si spiega in maniera puntuale come si pensa di intervenire per risolvere queste problematiche». Insomma, grande tranquillità: questo, almeno, emerge dalle reazioni dell’amministrazione comunale.
Intanto, si delinea la tempistica dei lavori che porteranno a un consistente restyling della casa di riposo. «L’intervento prenderà il via entro maggio. I lavori sono già stati appaltati ma bisogna attendere - spiega il sindaco Romoli - che si proceda con tutti gli adempimenti burocratici previsti dalla legge».
Il 2 febbraio scorso si era proceduto all’aggiudicazione provvisoria dell’appalto dei “Lavori di adeguamento normativo e funzionale della Casa di Riposo Angelo Culot”. L’impresa aggiudicataria è risultata, salvo l’esito delle verifiche di legge che verrrano effettuate sui concorrenti primo e secondo classificati, l’impresa “Di Betta Giannino srl” con sede a Nimis, in via San Gervasio 2, con un ribasso del 23,537%. La soglia di anomalia è stata del 23,627%. Le offerte pervenute sono state 169 di cui 168 ammesse alla gara e con l’esclusione della “Be.Mo.Ter sas”, sempre di Nimis.
Gorizia potrà avere così una casa di riposo adeguata per 60 posti destinati ai non autosufficienti. Si procederà con i lavori di “Adeguamento di una porzione di edificio della Casa di riposo esclusivamente a norme di carattere socio-assistenziale e di prevenzione incendi per realizzare una Residenza per anziani dipendenti di secondo livello con almeno 60 posti letto in 3 nuclei di tipologia N3”, questa la definizione per esteso del progetto. A disposizione ci sono 1.700.000 euro.
Gli elaborati progettuali sono stati predisposti dal Raggruppamento temporaneo di professionisti (Rtp) tra l’ingegner Arturo Busetto (capogruppo mandatario), il perito industriale Franco Sutto, l’ingegner Ermanno Simonati e l’ingegner Stefano Patuanellli dello studio associato “BauenLab Laboratorio di progettazione”; l’architetto Claudia Pugnetti e l’ingegnere Fabio Urban (mandanti): si tratta di 129 elaborati che non sono stati allegati alla deliberazione della giunta comunale ma depositati in originale agli atti dell’Ufficio affari istituzionali per tutta la durata della pubblicazione dell’atto.
Oltre alla sistemazione strutturale con interventi miranti a soddisfare i requisiti di carattere igienico-sanitario, di sicurezza, prevenzione-incendi e superamento delle barriere architettoniche, sono state accolte le osservazioni del comando dei vigili del fuoco (appositamente contattati) e dei rappresentanti dell’area-welfare della Regione. Per quanto riguarda i primi, ad esempio, è stato integrato nel progetto il suggerimento di utilizzare una parte della struttura, il cui adeguamento non era inizialmente previsto, per garantire l’«esodo progressivo orizzontale» permettendo alle squadre di soccorso, in caso di emergenza, di agire con un trasferimento su un piano orizzontale, allontanando gli ospiti dalla zone a rischio ma sempre all’interno della casa di riposo, piuttosto che trasferirli all’esterno.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo








