I nuovi schiavi sono immigrati al lavoro nei campi
Domenica 22 maggio, alle 18.30, nella Tenda Erodoto ai Giardini pubblici si corso Verdi, Yvan Sagnet parlerà su “L'Italia del caporalato” assiema a Fabio Ciconte e Stefano Mensurati. Molti ancora sembrano non rendersi conto di quanto prodotti essenziali nella filiera alimentare del made in Italy come i pomodori e le arance continuano a essere il frutto di un processo realmente schiavistico basato sullo sfruttamento di esseri umani. Si tratta con grande frequenza di immigrati costretti a vivere e lavorare in condizioni disumane, troppo spesso nel silenzio dei media e lontani da ogni tutela. Yan Sagnet si è ribellato a questo sistema, aiutando ad abbattere il muro del silenzio, e racconterà la sua esperienza contro questo nuovo genere di schiavitù. Nato nell’aprile del 1985 a Douala, in Camerun, Sagnet si è innamorato dell’Italia guardando i mondiali di calcio di Italia ’90, iniziando poi a studiare la lingua, la cultura e la storia di quel luogo che un giorno avrebbe voluto raggiungeree poi ha raggiunto.
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