I pescatori donano sangue solo se piove

GRADO. I pescatori di Grado possono donare il sangue solo se c’è brutto tempo. I prelievi, infatti, avvengono in mattinata, nel pieno dell’attività di pesca. E dire che Grado primeggia a livello nazionale, ma potrebbe fare di più.
È, dunque, la storia del pescatore-donatore di sangue, identica peraltro a quella del bagnino-donatore, che per compiere la sua volontaria missione umanitaria deve sperare nel maltempo.
Che fare il donatore di sangue sia una vera e propria missione è fuor di dubbio. Donare sangue significa poter salvare la vita a una persona totalmente ignota, che può essere, come qualche tempo fa ha evidenziato l’arciprete monsignor Armando Zorzin, anche a un nemico. Ciò che capita a Grado, ma quasi certamente accade anche in altre città, fa diventare questa missione ancor più difficile.
Nell’isola ci sono due categorie di donatori che hanno molte difficoltà ad abbandonare i posti di lavoro, per evidenti motivi contingenti.
Già di per sé a Grado c’è qualche problema, poichè la donazione si può fare solo se arriva da Gorizia l’emoteca mobile (due volte al mese, il primo e l’ultimo venerdì). E si va sempre a donare al mattino.
Ma i pescatori al mattino sono ancora in mare a pescare o stanno rientrando per portare il pescato al mercato ittico, operazione al termine della quale è necessario sistemare la barca e, se del caso, riparare le reti e le attrezzature. Di fatto, pertanto, i pescatori che donano sangue lo possono fare solo nelle giornate di maltempo.
«Se l’emoteca venisse a Grado di sabato – dice un pescatore, Cristiano Peroni – non avremo alcun problema (di solito in quella giornata i pescatori non escono in mare). Per questo mi devo recare spesso a Monfalcone dove si può donare anche sabato. Sono iscritto dal 1988 e ho donato 55 volte, lo avrei potuto fare in più occasioni». I pescatori non sono i soli che a Grado hanno difficoltà. Buona parte dei donatori di sangue gradesi (gli attivi sono oggi 417, mentre nel complesso gli iscritti sono circa 1.500) opera in ambito turistico: bagnini, camerieri, cuochi, eccetera.
Di fatto, quindi, accade che le persone impegnate nell’attività turistica estiva devono saltare le donazioni per prendersi invece qualche ora libera nei periodi di bassa stagione quando, considerata la minor mole di lavoro, possono andare a donare.
Nonostante queste difficoltà la sezione Advs di Grado che nel 2017 ricorderà i cinquant’anni di vita, attualmente presieduta da Gianni Tognon, ma fondata e guidata in precedenza dal primo presidente Gigi Camisi, in rapporto fra residenti, donatori e donazioni figura nelle zone alte della classifica nazionale.
Grado è una sezione che non risente dalla crisi di vocazione. È da anni che le donazioni si attestano alla fine d’anno attorno alle 800 unità.
@anboemo
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