I sindacati: «Poste in ritardo, ma la colpa non è dei portalettere»

«Da giorni leggiamo sui giornali le giuste lamentele della cittadinanza che subisce i disservizi che la nuova riorganizzazione sul recapito sta provocando non solo nella nostra regione ma in tutta...
Bumbaca Gorizia Postini
Bumbaca Gorizia Postini

«Da giorni leggiamo sui giornali le giuste lamentele della cittadinanza che subisce i disservizi che la nuova riorganizzazione sul recapito sta provocando non solo nella nostra regione ma in tutta Italia. Ma la responsabilità non è dei portalettere. Sono bersagli sin troppo facili per chiunque voglia mettere all’indice i disagi del recapito, come se fossero loro i fannulloni, mentre sono le prime vittime di questa riorganizzazione».

A prendere posizione sul caos-Poste è il coordinatore regionale della Slc-Cgil Fvg, Mirella Iacone. «Quando Poste è partita nel 2015 in Fvg con il recapito a giorni alterni - attacca la sindacalista - si sono evidenziate da subito criticità dovute al modello di recapito che va assolutamente rivisto e non può essere applicato su tutto il territorio nazionale nello stesso modo. Le organizzazioni sindacali hanno chiesto a Poste Italiane di fermarsi e andare a rivisitare quel progetto che si è dimostrato un disastro su tutto il territorio nazionale. Sorda a tutte le iniziative di protesta che si sono sviluppate nelle regioni che erano partite con la nuova riorganizzazione, Poste è andata avanti inesorabilmente e vorrà continuare a farlo». Secondo la Cgil, «i ritmi lavorativi sono ormai insostenibili per i portalettere che hanno fatto di tutto per far funzionare il nuovo modello organizzativo ma adesso sono allo stremo delle forze alle prese con giacenze che si vanno formando perché le zone sono troppo vaste per un solo portalettere. Inoltre se si manca anche solo un giorno al lavoro, per ferie, malattia la posta aumenta. Se un giorno festivo cade di venerdì, o ci si ammala, il portalettere che recapita in quella zona un giorno sì ed uno no, dal mercoledì tornerà in quella zona appena il martedì successivo. Dopo 5 giorni!». (fra.fa.)

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