I triestini bocciano i servizi pubblici

Abbastanza soddisfatto della qualità della vita nella propria città, ma non altrettanto dei servizi pubblici. Contento della famiglia, degli amici e del tempo libero, ma con una situazione economica che se non è peggiorata, di certo ultimamente non è migliorata. Così appare il triestino medio nel sondaggio realizzato dall’istituto Demopolis tra i lettori online del Piccolo.
A dichiararsi soddisfatto della qualità della vita a Trieste è il 56% dei lettori del giornale. Secondo il commento dello stesso istituto, è un dato decisamente superiore rispetto alla media nazionale rilevata dall’istituto di ricerche. Il restante 44% comunque si dice poco o addirittura per nulla soddisfatto. La crisi economica d’altro conto continua a pesare in modo che sembra piuttosto generalizzato e per una buona fetta di persone risulta essersi addirittura acuita. Un triestino su tre, esattamente il 33% del campione preso in esame, afferma che rispetto a tre anni fa la situazione economica della propria famiglia è peggiorata. Per la maggioranza dei lettori del Piccolo è rimasta sostanzialmente uguale: questa risposta l’ha fornita il 57% delle persone consultate. Soltanto un triestino su 10 afferma che la sua famiglia ha fatto un passo in avanti dal punto di vista economico.
A compensare una certa frustrazione rispetto alla disponibilità di denaro e di beni, è, come rileva lo stesso direttore di Demopolis, Pietro Vento, «soprattutto la dimensione personale: la principale ragione di soddisfazione è infatti oggi rappresentata dalla vita familiare e sentimentale, indicata dall’81% degli intervistati. Ampiamente positivo è, per il 76%, il rapporto con gli amici. Ad incidere positivamente sulla quotidianità di 7 cittadini su 10 è anche la qualità del tempo libero». Più critici appaiono i lettori del Piccolo sui servizi pubblici che vengono sostanzialmente bocciati dal 55% degli intervistati. L’economia risulta nettamente in testa per quanto riguarda quelle che vengono considerate le reali priorità d’intervento per il territorio in cui vive. Il 60% ha indicato la necessità di incidere sull’occupazione giovanile, il 51% sugli investimenti per lo sviluppo. Sotto la soglia del 50% le altre priorità: per il 43% è la sanità pubblica, per il 40% la gestione dell’immigrazione e per il 32% la sicurezza.
Il sondaggio come detto è stato realizzato dall’Istituto di ricerche Demòpolis che studia le tendenze della società italiana con competenze mirate nell’analisi dell’opinione pubblica, nelle indagini demoscopiche, nella ricerca sociale, politica e di mercato, nella comunicazione e nella consulenza strategica. Con un team di ricercatori ed esperti di comunicazione, l’Istituto analizza le dinamiche sociali, politiche ed economiche del Paese, realizzando studi, indagini e progetti di ricerca qualitativa e quantitativa per conto di istituzioni, università, regioni, enti pubblici e privati, aziende, onlus, fondazioni ed organi di stampa.
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