Ikea, dipendenti in sciopero per il contratto

VILLESSE. Una trentina di dipendenti Ikea ha scioperato ieri mattina davanti allo store di Villesse. I lavoratori, che si sono fermati anche in altre città italiane, protestano contro la disdetta del contratto integrativo, che regola i compensi per le domeniche e i premi di produzione. «I diritti non si smontano», è la scritta sui cartelloni dei dipendenti dell'azienda. A organizzare la protesta dei lavoratori di Villesse, 250 i dipendenti totali, è stata la Uiltucs rappresentata dal segretario regionale Matteo Zorn e da quello provinciale Marisa Furlan. Che spiega: «Questo sciopero è contro la decisione unilaterale aziendale di disdire il contratto integrativo siglato il due agosto 2011 con scadenza agosto 2014 quindi già in ultravigenza atto ancor più grave perché avvenuto ad inizio trattativa di rinnovo che è iniziata ad aprile 2015 dopo vari rinvii di incontro da parte aziendale pertanto questa disdetta e totalmente strumentale al fine di indebolire la trattativa portata avanti da parte del sindacato e dei lavoratori. È questa l’etica da parte di Ikea? Ikea ha deciso di mettere mano alle maggiorazioni domenicali, sostenendo che è un privilegio. Ha deciso di smantellare il premio di produzione sostenendo che è un istituto fuori dai tempi, ha deciso di modificare il premio aziendale perché costoso. Il concetto Ikea "creare una vita quotidiana migliore per la maggioranza delle persone" ma non per i lavoratori Ikea».
La funzionalità dello store non è stata toccata dall’agitazione. I clienti non hanno sofferto soverchi disagi anche per il senso di responsabilità dei lavoratori. La protesta non ha interessato il vicino Tiare Shopping. Sulla vertenza la replica dell’azienda: «Per Ikea i propri collaboratori sono la risorsa più importante. La criticità perdurante dell’attuale contesto economico e concorrenziale, ha spinto Ikea Italia a non rinnovare automaticamente il contratto integrativo aziendale di cui alcuni temi risalgono al 1993 e altri al 2000, con l’obiettivo di ridiscuterne i contenuti guidati, oggi come in passato, dai valori aziendali e ispirati a principi di equità sociale e corresponsabilità. Ikea vuole arrivare a firmare un nuovo contratto integrativo aziendale, che sia in linea con il nuovo contesto economico e sociale e assicuri basi solide allo sviluppo futuro della presenza di Ikea in Italia. Questo sforzo congiunto di revisione tra azienda e sindacati, ha l’obiettivo di assicurare solidità ai posti di lavoro esistenti, aprire nuovi punti vendita e creare nuova occupazione. Ikea non vuole cancellare le maggiorazioni festive e domenicali, ma solo discutere su come renderle più eque per tutti (oggi alcune sono al 130% mentre altre al 30%), e su come ripartire meglio le presenze. Ikea ha proposto di rivedere l’attuale sistema dei premi (aziendale e di partecipazione) per armonizzarlo con quello del gruppo Ikea, già attivo in molti altri Paesi in cui è presente, e che prevede che responsabili e collaboratori lavorino con gli stessi obiettivi. Questo sistema è già applicato ai manager e, negli ultimi due anni, ha raggiunto percentuali di pagamento più alte rispetto a quanto è stato pagato in passato».
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