Il cantiere infinito avviato in via Flavia svela i primi alloggi

Opere concluse nel comprensorio Ater. Mancano le finiture Tempi di costruzione dilatati dai fallimenti delle imprese
Di Gianpaolo Sarti
Lasorte Trieste 14/02/17 - Via Flavia, Strada Vecchia dell'Istria, Nuove Case ATER
Lasorte Trieste 14/02/17 - Via Flavia, Strada Vecchia dell'Istria, Nuove Case ATER

Tre mesi, forse meno. Tanto ci vorrà per partire con l'assegnazione dei nuovi alloggi di via Flavia ai cittadini in graduatoria. Un centinaio in tutto: non poco se si considera la fame di casa ad affitti agevolati che da tempo affigge la città. L'Ater ha appena concluso i lavori: mancano soltanto alcuni interventi di rifinitura, qualche ritocco, insomma, e l'autorizzazione di agibilità. Poi via alle consegne, con tanto di chiavi in mano.

La costruzione, attesa da anni, si è prolungata a causa dei noti problemi che affliggono il settore dell'edilizia: ditte che falliscono e chiudono. E così i cantieri si trasformano in opere interminabili. Ma ora c'è la parola fine. «Sì, ci siamo», conferma con una certa soddisfazione il direttore dell'ente Antonio Ius. Sessantacinque gli appartamenti Ater, più altri 32 a disposizione del Caccia Burlo, suddivisi in tre palazzine. Settanta metri quadrati di media, tutti dotati di moderni sistemi di risparmio energetico. Venticinque abitazioni, in particolare, sono stati realizzati in modo "tradizionale": murature perimetrali con isolante, riscaldamento con impianti autonomi ma a produzione centralizzata dell'energia mediante generatori a condensazione. Gli impianti termici sono provvisti di moduli satellitari installati all'interno di ogni alloggio, provvisti di accumulo per l'acqua sanitaria. Sono alimentati direttamente dalla centrale termica dell'edificio, composta da un generatore di calore a condensazione alimentato a gas metano. Serramenti in legno con vetri basso emissivi. Gli altri 40 appartamenti possono contare invece anche su pannelli solari per l'acqua calda sanitaria e la rete di ricircolo.

I lavori erano iniziati nel 2011. «Purtroppo ci sono stati vari intoppi - ripercorre Ius - ci siamo scontrati con situazioni non semplici, cioè imprese che se ne sono andate e poi altre ripescate. Le solite vicende che si presentano a causa della crisi dell'edilizia. Ma ora ci siamo, si sblocca un partita importante». Anche economica: una palazzina, quella con i 25 alloggi, è costata 2 milioni e 700 mila euro. L'altra quasi 4 milioni, mentre il caseggiato del Caccia Burlo ha richiesto un investimento di 2 milioni e 800 mila euro. Il valore medio per alloggio, a conti fatti, ammonta a circa 100-110 mila euro.

Gli appartamenti, che generalmente sono disposti su almeno due camere da letto, come detto hanno una superficie di circa 70 metri quadrati ciascuno. «Negli ultimi sette, otto anni le condizioni complessive del mercato delle costruzioni sono in evidente sofferenza - evidenzia Ius - non ovviamente scegliamo l'impresa attraverso gli appalti e alcune volte ci troviamo a gestire situazioni di crisi profonda. Ciò dilata i tempi di costruzione e si ripercuote sugli aspiranti in graduatoria. Ricordo che i tempi di realizzazione per queste abitazioni stanno sui 900 giorni, circa tre anni di lavori complessivi. Mentre qui abbiamo sforato di circa due anni». «Una conseguenza della crisi - osserva il direttore dell'ente - in un contesto in cui l'Ater però è uno dei migliori pagatori presenti sul mercato».

L'assegnazione fa riferimento alle graduatorie stilate nel 2013 e aggiornate, di anno in anno, con le domande fuori bando.

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