Il Carnevale manda al rogo il fantoccio di una coppia gay

A Carnevale ogni scherzo vale? È stata la Dalmazia a contraddire l’antico detto carnascialesco con due gravi episodi che hanno scatenato una ridda di prese di posizione. A Imoschi (Imotski), nella Contea spalatino–dalmata, durante la sfilata in maschera è stato bruciato un fantoccio che raffigurava una coppia omosessuale maschile con un bambino in braccio, anch’esso di cartapesta: incollata sopra la raffigurazione, la foto del deputato socialdemocratico Nenad Stazić, da sempre pungente sulle politiche del centrodestra. Il fantoccio dei due uomini – chiamati Mladen e Ivo – è stato ridotto in cenere davanti a centinaia di persone. Il tutto mentre proprio all’inizio di questo mese la Corte costituzionale croata si era espressa in una storica sentenza, dando ragione a una coppia gay - i cui nomi sono quelli dati ai fantocci - che si era vista negato il diritto di affido: i giudici dell’Alta corte avevano rilevato una «discriminazione costituzionalmente inaccettabile» nella legge sull’affido approvata dal Parlamento di Zagabria nel 2018, che escludeva appunto le coppie omosessuali. A Imoschi invece i due gay sono stati praticamente considerati alla stregua di Messer Carnevale, ritenuto nella tradizione carnevalesca il responsabile di tutti i mali dell’anno passato.
A reagire per primo è stato il neopresidente della Repubblica Zoran Milanović, che ha definito l’episodio vergognoso e inammissibile. «Gli organizzatori si sono celati dietro il Carnevale per dare sfogo al loro odio nei riguardi del “diverso” e lo hanno fatto anche di fronte a bambini che hanno avuto così modo di assistere a un esempio di intolleranza e inciviltà. Chiedo agli organizzatori di scusarsi per quanto avvenuto – ha aggiunto Milanović – e alle autorità competenti di compiere i passi necessari».
Il deputato socialdemocratico Arsen Bauk ha presentato ieri denuncia al Commissariato di polizia di Imoschi per violazione della legge sulla tutela dei diritti umani. «La tradizione carnevalesca dalmata è quella di esternare il malcontento contro i potenti. Quanto successo a Imoschi, cioè la condanna di appartenenti a minoranze, è contrario a usi e costumi della regione adriatica», ha detto. A commentare anche i parlamentari indipendenti Bojan Glavašević e Marko Vučetić: «Mladen e Ivo sono patrioti più grandi rispetto a quelli che hanno messo in scena una simile nefandezza a Imoschi. Persone che hanno voluto bruciare idealmente anche il bambino accolto dalla coppia. Il futuro della Croazia appartiene a Ivo e Mladen, non a questi individui». «Quando vedo queste cose – sono state invee le parole dell’attivista croata per i diritti umani e delle minoranze, Sanja Sarnavka, «mi vergogno di essere croata. Far ardere, anche se simbolicamente, un bimbo adottato da due omosessuali? A Imoschi si è toccato il fondo».
L’altro episodio si è verificato invece a Brodarizza, nel comune di Sebenico: qui sono stati dati alle fiamme i fantocci di Josip Broz Tito e dello stesso presidente Milanović: entrambi bruciati dagli organizzatori dell’evento mascherato in segno di condanna per le malefatte perpetrate nel 2019 nel Sebenzano. I promotori della kermesse, ovvero l’Assoturistica di Sebenico, si sono difesi affermando di non essere stati informati dell’iniziativa. Il sindaco di Sebenico, Željko Burić (Hdz) ha condannato in maniera pesante l’accaduto. –
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