Il Centro Alzheimer è a rischio di chiusura

ROMANS. Lotta contro il tempo per salvare il centro diurno Alzheimer di Romans. Il servizio assistenziale di via 24 Maggio è garantito solo fino a sabato. E ciò che succederà dalla prossima settimana, per il momento, nessuno lo sa. Per tentare di trovare una soluzione, il sindaco Davide Furlan ha convocato per ieri sera una riunione d’urgenza con i colleghi dell’Ambito “Alto Isontino", ma le 13 famiglie afferenti al centro “Francesco Candussi” temono che il destino sia già segnato. Il servizio semi-residenziale rivolto ad anziani affetti da forme di deterioramento cognitivo in condizione di limitata autosufficienza e autonomia è stato inaugurato nel luglio del 2011 e in questi anni ha dato assistenza a 71 famiglie. La convenzione con la cooperativa Itaca è però scaduta ed è stata già prorogata una volta, ma - come spiega il primo cittadino - la onlus non è disponibile a un’ulteriore dilazione. Servirebbe dunque un nuovo bando. Il Centro Alzheimer è strutturato per accogliere 15 utenti ed è rivolto principalmente a chi risiede nei Comuni di Gorizia, Capriva, Cormons, Dolegna, Farra, Gradisca, Mariano, Medea, Mossa, San Lorenzo e Villesse e ovviamente Romans. Inizialmente, avrebbe dovuto avere sede a Gorizia e doveva essere finanziato con i 174mila euro del Fondo Starter. Considerato strategico per l’Ambito socio-assistenziale Alto Isontino, era stato poi realizzato a Romans, ma era stato dato in gestione con una convenzione. Il Comune di Romans si era fatto capofila del progetto, ma oggi rischia di rimanere solo e da solo non è in grado di accollarsi l’onere. Per questo è stata convocata la riunione di ieri sera. «Il Comune – spiega il sindaco Furlan – non può gestire il Centro da solo: o lo si fa in convenzione o se ne occupa l’Ambito. Credo che il pubblico debba farsi carico di questo servizio. I Comuni devono quindi esporsi prendendo una decisione politica». Il parente di un assistito evidenzia che la questione riguarda, sostanzialmente, due fattori riconducibili al numero di utenti: la mancanza di informazioni relative all’esistenza della stessa struttura e l’indisponibilità di alcune amministrazioni a erogare i contributi per l’abbattimento delle rette. «Ci ritroviamo – osserva Luca – a voler chiudere una struttura all’avanguardia con numeroso personale perché i vari Comuni della zona non vogliono erogare aiuti a favore di queste persone e delle loro famiglie». Appresa la notizia della probabile chiusura, la scorsa settimane le famiglie degli utenti avevano chiesto un incontro con il sindaco Furlan che sabato mattina ha aperto loro le porte del suo ufficio. In assenza di ulteriori sviluppi, l’assistenza verrà temporaneamente garantitia a San Canzian, ma anche in questo caso la corsa è contro il tempo. Per fare il punto, domani c’è in agenda un’ulteriore incontro: si terrà alle 10 nella struttura di via 24 maggio al quale parteciperanno le famiglie, la direttrice della cooperativa Itaca e lo stesso sindaco.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo








