Il Comune denuncia la società sportiva Sankaku Isonzo

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Più che dai colpi di karate, il Csks Sankaku Isonzo dovrà difendersi dal legale del Comune di Gorizia. La giunta Romoli ha dato mandato all’avvocato Stefano Piccoli di procedere in giudizio nei confronti dell’associazione sportiva di arti marziali per ottenere il pagamento delle tariffe relative alla palestra Verde del PalaBrumatti. Il contenzioso si riferisce all’anno sportivo 2012/2013 e riguarda un debito di 4.449,25 euro. Dal tatami al tribunale il passo non è stato neppure breve. Il freddo resoconto burocratico è puntualmente riportato nella delibera approvata dall’esecutivo la scorsa settimana. Nel settembre 2012 l’amministrazione comunale e la presidente della società avevano sottoscritto l’atto di concessione temporanea dei 155 metri quadrati della palestra al primo piano dell’ex PalaConi. L’accordo prevedeva che il Sankaku potesse usufruire degli spazi per cinque ore al giorno (dalle 17 alle 22, dal lunedì al venerdì) fino al 30 giugno. L’associazione, oltre a pagare in anticipo la prima mensilità, aveva depositato una cauzione di 200 euro. “In seguito – si legge nelle premesse della delibera – sono state regolarmente versate le mensilità di ottobre e novembre 2012 e solo parzialmente la mensilità di dicembre 2012. A questi versamenti non ne sono seguiti altri, nonostante il saldo del dovuto sia stato richiesto già nel corso del 2013”. Nel gennaio 2014 il Servizio Gestione e sviluppo impianti sportivi aveva scritto alla società per sollecitare i pagamenti delle somme non ancora corrisposte. Di fronte al silenzio del Sankaku, a marzo dello scorso anno era stato deciso che, a compensazione parziale del debito, l’amministrazione avrebbe trattenuto i 200 euro della cauzione più i 540 euro del contributo stanziato a favore della stessa associazione sportiva. A quel punto, però, per il 2013 rimanevano ancora da coprire 426,25 per il saldo di gennaio; 900 per febbraio, 945 per marzo, 900 per aprile, 990 per maggio e 288 per giugno. A fondare il Csks Sankaku Isonzo era stato il maestro Enrico Visintin. Morto all’improvviso nel gennaio 2011 a soli 50 anni, aveva lasciato il timone alla moglie. Nonostante, gli affitti arretrati, nel giugno 2013 l’amministrazione comunale aveva comunque deciso di intitolare alla memoria di Visintin la palestra dove aveva speso tanti anni della sua vita. Ora, però, come spiega l’assessore al Bilancio Guido Germano Pettarin, il Comune deve battere cassa in maniera decisa: «Ci sono state tante attività di sollecito per evitare l’azione di recupero, che è l’ultima spiaggia. Purtroppo non hanno avuto esito. Capiamo che dopo la tragedia ci siano state delle difficoltà, ma a questo punto il nostro è un atto dovuto».

Stefano Bizzi

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