«Il Comune ha sforato il patto di stabilità e pagheremo tutti»

«Il rendiconto del 2013 chiude con un avanzo rilevante pari a 4.327.561, cifra importante che tutti noi con le imposte e tasse abbiamo contribuito a formare. I numeri dicono che per aver sforato il...

«Il rendiconto del 2013 chiude con un avanzo rilevante pari a 4.327.561, cifra importante che tutti noi con le imposte e tasse abbiamo contribuito a formare. I numeri dicono che per aver sforato il patto di stabilità 2013 verranno applicate dalla Regione al Comune delle penalità, cioè verrà ridotta, nel 2014, la possibilità di pagare opere. Una norma regionale approvata dalla presidente Serracchiani che fissa la pressione fiscale pro capite a 507 euro a persona: quindi una famiglia di 4 componenti è costretta a versare al comune ben 2mila euro all'anno». A denunciare la situazione è la capogruppo di Obiettivo Monfalcone che afferma: «Siamo stati strangolati dalla Tares a causa dell'approvazione di un regolamento sbagliato che ha preferito regalare metri gratuiti alle grandi industrie e ai centri commerciali, e l'assessore vuol farci credere che la gestione 2013 è stata positiva?».

Non è finita: leggendo il documento, aggiunge l’esponente politica, emerge un altro fatto molto grave: «A bilancio giacciono 760mila euro relativi a denaro di anni passati,a destinazione vincolata per interventi su Panzano - spiega - di cui non si sa cosa fare visto che non c'è nemmeno la lista della spesa nonostante l'amministrazione sia stata spesso sollecitata dalla sottoscritta ad intervenire. Soldi fermi, con la necessità che l'economia e l'edilizia, in particolare, hanno di lavorare; con un rione sopraffatto dall'assenza di parcheggi, con le strade a pezzi che conosciamo, con le case dei contratti di quartiere piene di muffa. Faccio una proposta al sindaco: mi deleghi all'utilizzo di tutti quei soldi e vedrà come si può riuscire a realizzare quello che sino ad ora è rimasto fermo con danno di tutti».

E poi secondo Cisint c’è ancora un aspetto rilevante che la lettura del rendiconto evidenzia, ed è relativa «All'incapacità dell'ente di riscuotere i propri crediti che poi significa impossibilità di spendere quelle risorse con la conseguenza di dover chiedere due volte ai cittadini e alle imprese che pagano, un sacrificio impari. Nell'analisi della eliminazione dei crediti che il consiglio ha approvato con i soli voti della maggioranza, infatti ce ne sono troppi per i quali il comune non ha intrapreso le azioni di recupero previste dalla legge e quindi sono andati in prescrizione. Ma a casa nostra lasciamo andare i crediti senza tentarne il recupero? Questo è sperpero di denaro».

Riproduzione riservata © Il Piccolo