Il Comune mette in vendite 2 case

CORMONS. Circa 150mila euro saranno ricavati dal Comune di Cormons con la vendita di due immobili di sua proprietà.
Le alienazioni riguardano due appartamenti, uno in via Primo Maggio, il secondo in Riva della Torre. Per il primo alloggio compreso un’area adibita a cortile l’asta è stata fissata per il prossimo 10 luglio per un importo base di 72.300 euro con offerte che devono essere presentate entro l’8 luglio.
L'altra casa in vendita si trova in Riva della Torre, pieno centro storico. «Per questo alloggio le previsioni di entrata sono di 80mila euro circa - spiega l'assessore ai Lavori pubblici Paolo Nardin - cifre alle quali dobbiamo sommare altre dismissioni di piccoli terreni e relitti stradali per un massimo di 2mila euro l'uno: sono alienazioni di aree che al Comune non interessano più».
In vendita anche alcuni piccoli lotti nella zona industriale destinarti a insediamenti produttivi.
«Come re-investiremo questi soldi? La risposta è semplice - spiega l’assessore -: non abbiamo bisogno di riutilizzarli, ci servono esclusivamente per introiettare soldi ai fini del Patto di Stabilità: come noto, noi possiamo investire solamente tanti soldi quanti ce ne entrano. E le opere pubbliche al momento pronte a partire ma ancora bloccate dal Patto di stabilità sono davvero tante: innanzitutto 200mila euro di ribasso d'asta per i lavori della caserma, ma anche i 370mila euro dei lavori di messa a nuovo di via San Giovanni, via Friuli e via Gorizia, 190mila euro del parcheggio di via Zorutti che completerà l'opera iniziata in piazzale Marconi, nonchè il prolungamento del marciapiede su via Isonzo fino all'ultimo caseggiato in direzione Udine, manovra che ci costerà 180mila euro»
«Con la dismissione degli immobili e delle aree di nostra proprietà - spiega Nardin -, potremo incassare quei soldi che ci aiuteranno a far partire almeno uno di questi lavori in attesa da mesi»
Il Patto di stabilità costringe gli amministratori comunali a fare i conti su quanto entra e quanto esce dalle casse comunali. E questo nonostante il Comune di Cormons - come anche tanti altri Comuni italiani - abbia in banca tutti i soldi necessari a far partire e concludere tutte le opere sopra elencate. I vincoli imposti impediscono al Comune di spendere in un anno più soldi di quelli che nello stesso anno entrano nelle proprie casse.
«È un'assurdità - afferma l’assessore Nardin -: il denaro che incassiamo dalla vendita di una casa o di un terreno non possiamo reinvestirlo in una nuova opera pubblica, ma ci serve solo ad aprirci spazi finanziari nei quali far partire opere da tempo in ghiacciaia».
Matteo Femia
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