Il debutto del ticket nel vertice con gli alleati

Il primo incontro non si scorda mai. Ma il primo incontro tra Roberto Dipiazza e la direzione provinciale di Fratelli d’Italia Trieste, al di fuori del perimetro della “fucina” del centrodestra, sarà ricordato per la presenza di Pierpaolo Roberti, segretario provinciale e fino a una settimana fa candidato sindaco della Lega Nord. Si doveva discutere «della potenziale convergenza su un programma comune per le elezioni comunali». In pratica Dipiazza, solito a precorrere i tempi e poco incline all’etichetta politica, si è presentato a sorpresa con il ticket incorporato (ovvero Roberti, vicesindaco in pectore).
“Bon ton” a parte, il primo incontro con Fratelli d'Italia Trieste, presente anche il coordinatore regionale Fabio Scoccimarro, è filato via liscio. «Positivo», lo definisce Claudio Giacomelli, consigliere comunale e segretario provinciale Fratelli d’Italia Trieste. «La prima serata è stata dedicata ai temi dell'immigrazione, della sicurezza e di prime azioni per la disoccupazione a Trieste - fa sapere Giacomelli -. Le questioni di immigrazione, sicurezza e occupazione sono irrinunciabili per noi. Il nuovo sindaco dovrà essere innanzitutto in prima linea contro la politica del governo di abbandono del nostro confine, diventata di ulteriore drammatica attualità dopo l'annuncio della chiusura dei valichi da parte dell'Austria».
Fdi incassa l’assicurazione che Dipiazza non si rivolgerà al ministro Angelino Alfano (con cui si è fatto fotografare abbracciato in piazza Unità davanti alla Prefettura lo scorso dicembre) per risolvere l’emergenza occupazione. E se alzerà il telefono lo farà per “insultare” il governo. «Tutti gli 800 richiedenti asilo (provenienti dalla rotta balcanica) che sono oggi a Trieste hanno attraversato Paesi dell'area Schengen che avrebbero dovuto identificarli e curarne l'asilo. Invece, nonostante i ben precisi trattati europei, sono nella nostra città. Abbiamo un trattato bilaterale con la Slovenia che ci consente di rimandarli in quel paese, trattati che il governo non utilizza o utilizza pochissimo. Quello di Trieste non può essere l'unico confine aperto dell'Europa orientale», denuncia Giacomelli. «Da questo punto di vista Dipiazza ha accettato completamente la linea di Fratelli d'Italia, linea che a questo punto confidiamo sia di tutta la coalizione. Così come sul supporto alle istanze dei sindacati delle forze di Polizia per un rafforzamento di uomini e dotazioni in tutta la provincia», assicura. Ma non basta. Si è parlato anche di «protezione dei quartieri periferici con telecamere dedicate e utilizzo di volontari (magari delle associazioni degli ex appartenenti alle forze dell'ordine) per la vigilanza».
«Anche sulle prime misure concrete che abbiamo proposto per rilanciare l'occupazione (da 4.400 disoccupati a quasi 7.000 nell'era Cosolini) l'accordo è stato totale», aggiunge Giacomelli. Il prossimo appuntamento sarà sulle questioni sociali, sulla casa e sulle misure di aiuto alle famiglie italiane in stato di povertà. L’invito, sembra, sia stato esteso anche a Roberti. (fa.do.)
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