Il divieto di accesso in Porto Vecchio: né blocchi né multe

Segnaletica posizionata ai varchi e teorica proibizione di entrare nell'area (salvo i rari visitatori della Centrale idrodinamica). Ma l'ordinanza dell'Authority risulta inutile. Il vicecomandante della Capitaneria: «Non possiamo certo mettere pattuglie a presidiare gli ingressi alla bretella»
Lasorte Trieste 28/06/14 - Bretella Porto Vecchio, Nuovi Cartelli
Lasorte Trieste 28/06/14 - Bretella Porto Vecchio, Nuovi Cartelli

Ciclisti e runners non si fanno troppi scrupoli e soprattutto nelle ore meno calde della giornata continuano tranquillamente a oltrepassare sia il varco di viale Miramare che quello di largo Santos che danno l’accesso in Porto Vecchio nonostante un’ordinanza già vecchia di oltre due mesi proibisca loro l’entrata. Nel primo caso, per trovare due tabelloni che intimano il “Divieto di transito e accesso veicolare e pedonale 0-24”, collocati solo da alcuni giorni, bisogna imboccare la bretella e fare alcuni metri. La segnaletica per chi arriva da Barcola e quindi da fuori città è ancora, in un certo senso, contraddittoria: all’altezza dell’ingresso al Dopolavoro Ferroviario, una freccia quasi invita alle “Aree espositive”, proprio in corrispondenza dell’ingresso altre tabelle riportano le scritte: “Autorità portuale” e “Polo museale del porto”. Del Polo museale è aperta solo la Centrale idrodinamica, chiusa la Sottostazione elettrica e anche l’ingresso al Magazzino 26 dove un piccolo cartello avvisa che l’Infopoint è trasferito alla Fondazione Istituto di cultura marittimo-portuale di Punto Franco Vecchio 1 cui si può accedere dalle 10 alle 13. L’ordinanza prevede una serie di deroghe, tra cui quella per i visitatori dello stesso Polo museale e per i soggetti che organizzano e curano eventi di qualsiasi tipo all’interno dello stesso Porto Vecchio. Ma non esistono posti di guardia, entrano curiosi in macchina e persone di qualsiasi tipo.

La segnaletica installata sulla bretella lato viale Miramare (foto Lasorte)
La segnaletica installata sulla bretella lato viale Miramare (foto Lasorte)

«I controlli spettano agli ufficiali di polizia giudiziaria - spiega Natale Serrano, comandante in II della Capitaneria di porto - quindi alla polizia, ai carabinieri, alla guardia di finanza e alla Capitaneria di porto, ma non alla Polizia locale. Finora non abbiamo contestato alcuna sanzione e non mi risulta l’abbiano fatto nemmeno gli altri organi di polizia. Ritengo infatti che con le vecchie segnalazioni una persona multata avrebbe avuto buone probabilità che il suo ricorso venisse accolto». Tabelle di divieto sono state collocate anche all’ingresso della bretella dal lato di largo Santos, che affianca il varco invece presidiato per l’area “commerciale”. Il passaggio pressoché libero però sembra continuare, il che forse non è nemmeno assurdo dal momento che dà l’accesso a un’area dov’è stato sospeso il regime di Punto franco e dove non vi sono attività portuali in atto. La stessa ordinanza oltretutto era stata criticata dai rappresentanti delle istituzioni cittadine come nuovo fossato creato con la città. «Se l’Autorità portuale vuole che gli accessi alla bretella siano controllati - continua Serrano - deve provvedere da sé, con le proprie guardie giurate, non spetta certo a noi. Non penserà mica che teniamo una pattuglia 24 ore in Porto Vecchio: le facciamo fare un passaggio e poi piuttosto la mandiamo stabilmente in Porto Nuovo perché è quella l’area da tenere sotto controllo.»

All’articolo 12, l’ordinanza recita: «È fatto obbligo, a chiunque spetti, di osservare e far osservare la presente ordinanza. I contravventori saranno sanzionati, qualora il fatto non costituisca reato, ai sensi dell’articolo 1174 del Codice della navigazione, rimanendo responsabili dei danni che derivassero a persone o cose a causa dell’inosservanza delle disposizioni in esso contenute». E l’articolo 1174 parla di sanzione amministrativa da 51 a 309 euro. «Parlando per un minuto da semplice uomo della strada potrei affermare - conclude Serrano - che era meglio prima avere tutte le nuove tabelle segnaletiche, visto che so che le ditte a cui viene affidato il compito vi impiegano anche 90 giorni, e soltanto dopo pubblicare l’ordinanza».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo