Il Giudice di Pace dà ragione agli automobilisti

Sentenze che vedono costantemente “perdente” il Comune. A vidimare le foto era la ditta, non i vigili

Dietrofront. In un primo momento, Giudice di Pace e Prefettura diedero ragione al Comune, respingendo i ricorsi che piovevano sulle contestate multe comminate attraverso le fotocamere dei semafori.

Poi, l’orientamento cambiò radicalmente e al Comune venne dato torto. Ma qual era stata la motivazione che avevano addotto i Giudici di Pace per accogliere i ricorsi di migliaia di automobilisti incappati nell'occhio elettronico? Torniamo indietro con la memoria. La multa era stata annullata perché era la ditta installatrice delle fotocamere a “vidimare” le foto degli automobilisti colti in flagrante ai semafori e non un pubblico ufficiale. E per tale motivo i Giudici di Pace che analizzarono i vari ricorsi degli automobilisti finirono con il dare ragione proprio a questi ultimi.

«In altre parole - spiegano al comando della Polizia municipale - lo scarico e l’elaborazione dei dati venivano effettuati dalla ditta installatrice che poi ci fornivano il cd (il compact disc) con tutte le informazioni e le foto dell’infrazione». Questo modus operandi è stato giudicato errato dai Giudici di Pace che hanno iniziato ad accogliere i ricorsi.

 In quegli anni, non mancarono episodi controversi e che arricchirono le cronache. Era il 2007. Una settantina di goriziani vennero multati per essere passati con il rosso nonostante ci fossero le forze dell'ordine che regolamentavano il traffico manualmente a causa di un incidente stradale. Gli automobilisti si videro recapitare la sanzione da 143 euro (con decurtazione di sei punti dalla patente di guida). A raccontare la vicenda furono gli allòra consiglieri comunali di Alleanza nazionale, Fabio Gentile e Francesco del Sordi. «Il fattaccio - spiegarono i due - è avvenuto in uno dei tre incroci in cui sono installate le fotocamere: ad un certo punto, si è verificato un incidente ed è intervenuta sul posto una pattuglia, non sappiamo se della Polizia o dei carabinieri, a regolamentare la viabilità. Molte auto incolonnate sono state fatte passare anche se il semaforo era rosso: chiaramente, il Codice della strada dice che hanno la prevalenza le indicazioni degli agenti sul posto sulle segnalazioni semaforiche. Ebbene, pochi giorni dopo, sono pervenute a questi automobilisti le multe».

Soltanto un esempio, uno dei tanti, di un incubo autentico. (fra.fa.)

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