Il M5S attende istruzioni per il voto amministrativo

I giorni passano. La data delle elezioni si è ravvicinata di una settimana (dal 12 giugno al 5 giugno, sembra). E il Movimento 5 Stelle di Trieste continua a vivere la sua quotidiana scissione. Due...

I giorni passano. La data delle elezioni si è ravvicinata di una settimana (dal 12 giugno al 5 giugno, sembra). E il Movimento 5 Stelle di Trieste continua a vivere la sua quotidiana scissione. Due gruppi separati in casa, due programmi fotocopia, due candidati sindaci (Paola Sabrina Sabia e Paolo Menis) due campagne elettorali, iniziative parallele.

Nessuna notizia dal quartiere generale della Casaleggio Associati. «Siamo in attesa», spiega il portavoce comunale Stefano Patuanelli. Non è arriva nessuna certificazione delle liste, richiesta da entrambi i contendenti, e neppure il via libera alle “comunarie” online, da tenersi sul portale di Beppe Grillo come già in altre occasioni (il caso di Livorno, per esempio). Nessuna istruzione per l’uso. E così, dopo la presenza unitaria, il 31 gennaio, alla manifestazione del Comitato 5 dicembre contro la Ferriera (Sabia e Menis dietro lo stesso striscione) si è tornati alle iniziative parallele.

Paola Sabrina Sabia ha convocato per sabato, al Knulp (ore 18.30), il primo tavolo tecnico sulla Ferriera dal titolo inequivocabile di “calcetto e cancro”. «Nasci a Servola e purtroppo ti abitui a convivere con le ciminiere, le esalazioni, le polveri, il rumore e la puzza - scrive la candidata grillina -. Anche quando, spensierato, sei un bambino e giochi. Giochi e non ti chiedi perché il biliardino ha un fondo di sedimenti neri e sabbiosi. È sempre stato così. È così. È normale. Per i bambini di Servola una scalcettata in ricreatorio è come un turno in Ferriera. Piccole vittime inconsapevoli del ricatto occupazionale». L’incontro di sabato servira “per fare il punto sulle ultime settimane di lotta”.

«La manifestazione del 31 gennaio ci regala nuove forze per affrontare la nostra comune battaglia per il diritto alla salute e a un lavoro sicuro per tutti - spiega Sabia -. Parleremo della nuova Aia, delle dichiarazioni del sindaco e dell’assessore regionale Vito. Appurato che sempre più cittadini pensano, come noi, che l'area a caldo vada chiusa, dobbiamo fare un passo avanti ed essere propositivi su ciò che vogliamo diventi quel sito e in che modo tutelare il diritto al lavoro degli operai». (fa.do.)

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