Il Mantova respinge gli assalti per Godeas
Denis ha espresso la volontà di tornare a casa ma l’allenatore Tesser non lo vuole mollare

TRIESTE
Il Mantova tiene duro. Ma la Triestina non si dà per vinta. E, intanto, Denis Godeas sta alla finestra, curioso e ansioso di sapere quale sarà effettivamente il suo futuro. Ad oggi, la certezza è una: l’ariete di Medea è vincolato alla società virgiliana da un contratto biennale. Un accordo che lo stesso centravanti non chiederà di stracciare, nonostante il suo desiderio sia quello di tornare a vestire la maglia dell’Unione e di chiudere la carriera nella città che di lui ha fatto il proprio beniamino calcistico. Oltre alle dichiarazioni d’amore per l’Alabarda rese nei giorni scorsi, Godeas non muoverà altri passi, in primis «per rispetto del presidente Lori», aveva aggiunto lo stesso attaccante martedì.
E poi, perché, in ogni caso, a Mantova non sta affatto male: la città tutto sommato non è troppo lontana da casa, l’ambiente è tranquillo e la squadra verrà puntellata per provare a giocarsi la promozione in A. Fabrizio Lori considera Denis un punto fermo della rosa 2007-2008, ha investito per assicurarselo e non cederà facilmente alle proposte giuliane: tra le tre punte momentaneamente confermate dal Mantova (oltre a Godeas, pure Bernacci e Noselli), proprio quella isontina sembra avere le minori probabilità di partire.
Discorso decisamente diverso, anzi totalmente opposto per Graziani e Altinier, gli altri due componenti del reparto avanzato dell’ultimo torneo: entrambi dovranno essere piazzati altrove, visto che hanno già saputo in modo esplicito di non rientrare più nei piani dei lombardi. Insomma, quella che il presidente della Triestina, Stefano Fantinel, avrebbe voluto trasfomare in una trattativa veloce, sta assumendo le sembianze della più classica telenovela pallonara estiva. Proprio ciò che il numero uno alabardato voleva evitare. L’impegno verbale con la città, però, è stato preso (così come quello di allestire una rosa in grado di non soffrire fino all’ultimo per salvarsi) e, adesso che i tifosi si sono lasciati andare ai primi sogni sul terzo ritorno di Godeas in città, la dirigenza dell’Unione ha almeno il dovere di provarci sino in fondo. Certo è che, oggettivamente, la situazione non è delle più semplici in questo momento.
Per il diesse De Falco si è aperta una difficile partita a scacchi, nella quale però il re mantovano è decisamente più coperto rispetto a quello triestino, ormai quasi sprovvisto di pedine. Un bravo giocatore, però, sa aspettare, per piazzare poi la mossa vincente: può bastarne una, ma deve essere quella giusta. Che arrivi spostando un alfiere, il cavallo o la regina, poco importa. Altrimenti l’Unione dovrà dirottare le sue energie in un’altra direzione, consapevole di non potersi assicurare un attaccante dello stesso valore. A raffreddare l’entusiasmo della tifoseria giuliana giunge però anche il pensiero del nuovo tecnico del Mantova, Attilio Tesser, allenatore che nella sua esperienza a Trieste ha potuto apprezzare direttamente le qualità di Godeas: «Io confido di avere Denis a disposizione, perché lo stimo tantissimo sia come giocatore che come uomo - spiega il mister -.
La società non mi pare abbia alcuna intenzione di vendere i propri gioielli. Quindi, per noi, Godeas era e rimane del Mantova. L’apprezzamento nei suoi confronti arriva davvero da tutti, a partire dal presidente e fino al sottoscritto, ovvero l’ultimo arrivato nel club. È stato fatto un investimento importante sul giocatore, non per nulla evidentemente». Tesser chiude poi con un’ultima riflessione: «Si sa che Godeas ha un amore particolare per la Triestina, è così, è una cosa nota. Ma, lo so perché ho parlato direttamente con lui, sono certo vi sia pure la consapevolezza di essere arrivato in una società che l’ha fortemente voluto. Peraltro, Mantova non dista nemmeno troppo da Trieste, per cui anche la questione della lontananza, che è sempre stata parecchio a cuore a Denis, diventa relativa».
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