Il nuovo ruolo dell’Italia nello scenario comunitario
Renzi finora ha lanciato solo segnali, alzando il tono della protesta nei confronti dell’Europa, limitandosi a puntare i piedi. Ora però «serve che il presidente del Consiglio delinei un articolato programma di interventi in campo economico e sul tema dell’immigrazione, altrimenti le conseguenze di una inattività del Paese a livello internazionale potrebbero riflettersi negativamente sulla sua leadership interna». Questa in sintesi la visione di Stefano Silvestri, già presidente dell’Istituto Affari internazionali dal 2001 al 2013, dopo essere stato sottosegretario alla Difesa negli anni ’90 e consulente della presidenza del Consiglio sotto vari governi, ospite ieri del Centro studi "Dialoghi europei", presieduto da Giorgio Rossetti.
«Sono d'accordo con Renzi nella scelta destruens nei confronti ti dell'Europa - ha detto - perché l'Italia era stata messa all'angolo. Renzi però non ha poi esplicitato una sua strategia per la fase successiva e adesso manca la parte propositiva, se si esclude la sola richiesta di maggiore flessibilità nel deficit. Questa - ha proseguito Silvestri - è una strategia molto limitata, che paga sul piano della politica interna, ma a livello europeo non porta risultati. Senza dimenticare che, dal punto di vista della teoria economica, questa richiesta rischia di essere controproducente, perché se cresce il deficit cresce in parallelo il debito anche in termini di spread».
Passando poi al tema degli arrivi di centinaia di migliaia di persone, il relatore ha detto che «l'Italia ha fatto bene a fare la voce grossa, perché non si possono chiedere politiche più dure ai Paesi di frontiera, salvo poi lasciarli soli. Dobbiamo andare invece verso una politica di sicurezza interna a livello europeo - ha continuato Silvestro - molto più avanzata, che può comportare perdite parziali di sovranità. Serve perciò una posizione italiana più marcata che punti a un rafforzamento dei poteri delle istituzioni europee. Renzi - ha concluso - su questi temi ha lanciato segnali, ma senza una precisa articolazione che bisognerà definire molto presto».
(u.s.)
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