Il Pd locale tuona: «Colpita soltanto la nostra città»

«L’unica novità eclatante emersa dalla recente conferenza stampa della Giunta regionale è che chiude solo il Punto nascita di Gorizia». Il sindaco Romoli aveva tirato in ballo il Pd locale sulla...
Bumbaca Gorizia 28-10-11 Primarie PD Cingolani e Serracchiani - Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 28-10-11 Primarie PD Cingolani e Serracchiani - Fotografia di Pierluigi Bumbaca

«L’unica novità eclatante emersa dalla recente conferenza stampa della Giunta regionale è che chiude solo il Punto nascita di Gorizia».

Il sindaco Romoli aveva tirato in ballo il Pd locale sulla chiusura del reparto e l’intervento di Bruno Crocetti e Giuseppe Cingolani, segretario e capogruppo del Pd di Gorizia, non si è fatto attendere.

«I grandi e costosi doppioni delle cliniche universitarie, cardiochirurgie e neurochirurgie di Udine e Trieste non vengono ancora toccati, sugli altri Punti nascita - attaccano Crocetti e Cingolani - la Regione prende tempo per riflettere, e anzi Tolmezzo e San Daniele avranno un Punto nascita unico su due sedi. Perché non si è potuto fare lo stesso anche per Gorizia e Monfalcone, come era stato proposto? Come mai non è stato presentato un piano complessivo di riorganizzazione, ma l'unica chiusura effettiva riguarda la nostra città? Il messaggio immediato e semplice che è arrivato ai cittadini è questo: ancora una volta si va a sacrificare Gorizia, capoluogo della provincia più piccola, per tutelare gli interessi dei centri forti della regione. Quello del Tribunale è solo uno dei tanti esempi di questa tendenza, che dura da anni e riguarda ogni colore politico. Il tentativo di Romoli di scaricare le responsabilità solo sulla giunta Serracchini è patetico. Tondo aveva decretato l'accorpamento della nostra sanità a quella triestina, non ha mosso un dito per rilanciare davvero il Punto nascita di Gorizia e ne ha solo furbescamente rinviato la chiusura a dopo le elezioni regionali. Ed è stato Tondo a sottoscrivere l'accordo Stato-Regioni che stabiliva per i Punti nascita il tetto minimo di mille parti (con deroga fino a 500) come condizione per la loro sopravvivenza, per ragioni di sicurezza. Motivi a cui le mamme goriziane sono molto sensibili, per cui scelgono i medici e le strutture con cui instaurano un rapporto di fiducia ed è per questo che, da tempo, molte di esse vanno al Burlo Garofolo e a Palmanova».

«È ridicolo che Romoli e Del Sordi si facciano improvvisamente paladini della sanità transfrontaliera e del progetto della Casa del Parto, dopo che per anni lo hanno osteggiato nei fatti con slogan come “nessuna goriziana partorirà mai in uno Stato straniero”. Ci auguriamo che le diverse forze politiche goriziane spingano per l'effettiva realizzazione delle proposte positive avanzate dall'assessore Telesca: un percorso di assistenza pre e post-parto per le mamme, che potrà sfociare nella creazione di una Casa del parto transfrontaliera, con una convenzione che permetta a chi lo desideri di partorire nell'ospedale sloveno di San Pietro. Purtroppo in passato troppe volte si sono smantellati servizi ospedalieri in nome della promessa, poche volte mantenuta, che si sarebbero potenziati i servizi sul territorio. Chiediamo dunque che la scelta della Regione di chiudere il Punto nascita di Gorizia diventi operativa solo dopo l'effettivo avvio dei servizi territoriali proposti dall'assessore Telesca».

@FrancescoFain

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