Il Pd: «Via l’Imu dalle seconde case in comodato gratuito»

«Via l'Imu per le seconde case date in comodato gratuito a parenti fino al primo grado». Questa la proposta del Partito democratico di Gorizia per l'utilizzo di parte del milione di euro di...
Bumbaca Gorizia Progetto Fumagalli © Foto di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia Progetto Fumagalli © Foto di Pierluigi Bumbaca

«Via l'Imu per le seconde case date in comodato gratuito a parenti fino al primo grado». Questa la proposta del Partito democratico di Gorizia per l'utilizzo di parte del milione di euro di “tesoretto” che dovrebbe essere sbloccato per il capoluogo isontino dalla Regione, così come annunciato ieri anche da parte del sindaco Romoli. Il primo cittadino ha affermato che con le maggiori somme in arrivo dalla Regione l'amministrazione intende valutare la possibilità di cancellare nuovamente l'addizionale Irpef, ed eventualmente anche abbassare la percentuale della Tasi sulla prima abitazione. Il Pd, pur accogliendo con favore queste ipotesi, chiede di più. «Tutto questo va assolutamente bene, e siamo d'accordo – dice il consigliere comunale Oliviero Furlan -. Ma la nostra proposta è quella di intervenire anche in favore di famiglie in stato di necessità. Così si potrebbe ad esempio reintrodurre nell'Imu quanto prevedeva già la vecchia Ici, ovvero la considerazione quale abitazione principale di una seconda casa data in comodato d'uso gratuito a parenti entro il primo grado». Nell'Ici questo era già previsto, e generava una minore entrata per circa 350mila euro. Come già accaduto a Monfalcone e in altre realtà dell'Isontino, però, il Pd propone di prevedere questa esenzione solo per le famiglie con un Isee basso, ad esempio fino a 15mila euro, e dunque la “perdita” per le casse comunali sarebbe più contenuta. «Dato che è giù stata chiesta la possibilità di spostare al 31 luglio il limite per approvare le variazioni di bilancio – dice ancora Furlan -, siamo certi che ci sarà tutto il tempo di recepire questa nostra proposta. In ogni caso, anche se non dovesse essere accolta, noi presenteremo in proposito un emendamento al regolamento comunale dell'Imu».

Marco Bisiach

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