Il ponte girevole chiuso alle barche con il super-caldo

Un operatore decide di volta in volta se sussiste il rischio che il manufatto possa rimanere di bloccato
Di Antonio Boemo

Per consentire il regolare passaggio delle barche del “Perdòn de Barbana” in programma domenica 6 luglio, saranno pronti a intervenire operai del Comune e volontari della Protezione civile, con le rispettive autobotti contenenti circa 11 mila litri di acqua. Sarà questa una delle precauzioni, oltre a un sistema di chiusura manuale, che Fvg Strade ha intenzione di prendere (devono ancora essere sentiti i diretti interessati) per evitare che il ponte girevole che collega Grado alla Bassa Friulana si blocchi quando la temperatura raggiunge valori particolarmente elevati, fatto che causa la dilatazione della struttura metallica.

La soluzione ipotizzata in occasione del “Perdòn” è legata all’importanza dell’evento, che si ripete ininterrottamente sin dal 1237 e che già in qualche occasione è stato ostacolato dal mancato funzionamento del ponte, con i pescherecci costretti ad attraccare, anziché in porto, lungo la banchina di riva Zaccaria Gregori, vicino allo squero.

Ma anche per la normalità quotidiana i passaggi saranno al centro dell’attenzione, allo scopo di evitare pesanti disagi alla comunità locale, ai turisti e in particolare ai pendolari. I mezzi pubblici e soprattutto quelli di soccorso, ma anche i cittadini che debbono andare a lavorare, non possono trovarsi davanti a un’imprevista chiusura del ponte.

Prima quindi l’interesse pubblico, e poi l’eventuale apertura del ponte, che sarà azionato solamente in condizioni di perfetta sicurezza, non legate esclusivamente al caldo ma anche ad altri fattori climatici e alla corrente di marea.

Ciò anche se i diportisti e altri privati possono chiedere, pagando anticipatamente (circa 54 euro) l’apertura del ponte per transitare nel canale con le loro imbarcazioni. Il pagamento, va ricordato, vale per le aperture straordinarie, che possono essere fatte in qualsiasi giornata e orario. Ogni giorno, invece, esclusi i festivi, il ponte viene aperto gratuitamente alle 8.

L’inconveniente, che giovedì pomeriggio ha bloccato per tre ore il traffico, ha fatto dunque tornare d’attualità il problema legato a una struttura realizzata nel lontano 1936 e che, in più occasioni, ha mostrato i segni dell’età.

Ma come risolvere definitivamente i problemi della vetustà del manufatto?

L’unica soluzione, possibile e sicura, come spiega Gianfranco Macuia, responsabile del centro manutenzioni di Fvg Strade per le province di Trieste e Gorizia, è di rifare il ponte ex novo, poiché continuare a mettere pezze su qualcosa di vecchio non basta più.

Ci sono, però, due problemi. Uno è legato all’età del manufatto, che supera i 70 anni e quindi è posto sotto tutela della Soprintendenza. In proposito vale il discorso del buon senso, soprattutto da parte degli enti che dovranno dare il benestare, anche per accorciare al massimo gli iter.

L’altro problema è di natura economica. Come precisa Macuia, per fare un nuovo ponte ci vogliono 3,5 milioni di euro, che di questi tempi non è certo facile trovare.

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