Il rione delle ville tra buche e cedimenti

CambiAmo denuncia lo stato di degrado. L’assessore Schiavo: «Manutenzione regolare, ma ci sono 350 vie da curare»
Di Tiziana Carpinelli
Bonaventura Monfalcone-27.01.2016 Situazione strade-Vie perpendicolari a via Bonavia-Via Perugia-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-27.01.2016 Situazione strade-Vie perpendicolari a via Bonavia-Via Perugia-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Abitare lì, una volta, era uno status symbol. Certamente per le metrature importanti delle eleganti palazzine di primo Novecento, in origine deputate ad accogliere le famiglie dei colletti bianchi operativi al cantiere: di case così ampie non se ne vedono molte nei paraggi. Ma anche per i prati inglesi che ancor oggi perimetrano quelle deliziose abitazioni e, ovviamente, il ventaglio di professionisti danarosi che negli anni hanno eletto a dimora, ristrutturandola, una delle antiche ville fiorite nel trapezio di strade tra le vie Callisto Cosulich, Bonavia e il viale Oscar Cosulich. Una porzione di quartiere ancor oggi gettonata eppure opacizzata da scarse manutenzioni, se è vero che i proprietari - a differenza dei titolari di casa in taluni punti del centro, costretti a svenderle per scarsa appetibilità - dediti a piazzare l’immobile sui siti specializzati in compravendite non arretrano quasi mai a cifre al di sotto dei 300-400mila euro per le vecchie ville di impiegati e dirigenti del quartiere, frutto dell’intuizione degli imprenditori Cosulich all’inizio del secolo scorso. Non a caso ci abita pure la prima dei cittadini, cioè Silvia Altran.

L’eleganza delle frequenti tonalità pastello tuttavia, come si accennava, non cancella i pezzi di asfalto che hanno ceduto lungo le strade, il patchwork di lampioni scelti negli anni dagli amministratori per garantire l’illuminazione pubblica o ancora il degrado dei cumuli di immondizia nei pressi delle benne destinate alla raccolta del verde. Lo afferma, presentando sul punto una mozione, il gruppo CambiAmo Monfalcone, in aula rappresentato da Gianpiero Fasola e Luigi Blasig, i quali rilevano come vi siano, in quel quartiere-cerniera tra Panzano e il centro cittadino, abitazioni di «diverso stile e richiami architettonici di grande interesse, citate in diverse pubblicazioni di settore». «Molti dei proprietari - aggiungono - si sono impegnati in rilevanti lavori di manutenzione e ripristino, con costi presumibilmente molto elevati vista la tipologia delle case, che però hanno contribuito alla valorizzazione delle vie cittadine». Immobili per i quali è peraltro «dovuta una ingente tassazione comunale, l’Imu, che alimenta il bilancio comunale, anche quando sono utilizzate come prima casa da persone anziane, con redditi non necessariamente elevati, talora costituiti dalla pensione di reversibilità dei coniugi ai quali era stato ceduto l’immobile secondo le procedure di priorità adottate all’epoca della dismissione da parte dell’allora Italcantieri».

Ciononostante, criticano i due esponenti dell’opposizione, «il quartiere versa in uno stato di trascuratezza, con diverse strade dissestate e non riasfaltate da anni, come via Perugia, via Bari e via Brindisi, il verde pubblico spesso oggetto di deposito rifiuti, l’illuminazione affidata a un collage di tipologia di lampioni moderni del tutto sconnesso con lo stile delle abitazioni». Inoltre è «privo di marciapiedi o tracciati pedonali o con marciapiedi cementati in stridente contrasto con l’eleganza degli edifici». A fronte di una tale situazione, dunque, CambiAmo chiede che il Consiglio impegni sindaco e giunta a predisporre un «progetto complessivo di recupero e valorizzazione del quartiere delle ville».

Interpellato in merito ai problemi dell’area, l’assessore all’Urbanistica Massimo Schiavo così replica: «L’amministrazione, compatibilmente alle risorse economiche a disposizione, prenderà i suoi provvedimenti. Quanto alla manutenzione, avviene regolarmente come in altri quartieri, ma andrebbe ricordato che il Comune monitora ben 350 strade». «Sulla tutela di quell’area - conclude - vorrei invece ricordare che è stata inserita in zona A nel Prgc e dunque gode di una certa attenzione e, esattamente come altri siti di Panzano, rientra nei finanziamenti della legge 28, di cui qualcuno, come mi consta, ha beneficiato. Accetto comunque tutti gli stimoli che provengono dalle forze consiliari».

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