Imprenditrice deve restituire 68mila euro alla Provincia

L’imprenditrice Lucina Morpurgo aveva ottenuto nel 2005 un contributo dalla Provincia di poco più di 68mila euro per l’acquisto di un immobile per l’avvio della propria attività imprenditoriale. Ma poi l’azienda nel 2008 era stata affittata ad altri e l’impresa della beneficiaria cancellata. La Morpurgo non aveva segnalato il cambio d’uso dell’immobile alla Provincia.

Su segnalazione dell’amministrazione provinciale, la Corte dei conti in primo grado, pur non riconoscendo doloso il suo comportamento, aveva sostenuto che la Morpurgo doveva restituire l’intera somma percepita dalla Provincia. Sentenza che ora è stata confermata anche dai giudici contabili di appello. Ad avviso della magistratura contabile «l’affitto di una violazione del vincolo di destinazione, poichè quest’ultimo deve essere mantenuto da parte del beneficiario dell’intervento contributivo e non da parte di un altro soggetto terzo». La sostituzione del beneficiario, comunque, sebbene non fosse configurabile, sarebbe dovuto essere segnalata all’amministrazione per la necessaria verifica della presenza dei requisiti soggettivi anche in capo al nuovo beneficiario.

Insomma, la Morpurgo, al momento della stipula dell’affitto di azienda avrebbe dovuto restituire il contributo. Cosa che non è avvenuta. La Morpurgo, oltre a sostenere la sua buona fede, si era appellata alla sentenza di primo grado sostenendo che mancherebbe il danno erariale in quanto l’affittuaria era dotata di tutti i requisiti di legge . In via subordinata aveva chiesto una riduzione in via proporzionale dell’addebito, ma i giudici della sezione prima giurisdizionale centrale di appello hanno confermato la sentenza di primo grado imponendo alla Morpurgo la restituzione alla Provincia dell’intera somma percepita, cioè 68mila euro.