In 400 alla tradizionale Festa della Pace

Ospite della manifestazione promossa dall’Azione cattolica il giornalista Volcic che parla del Papa

CORMONS. Quasi quattrocento aderenti – fra famiglia, ragazzi, giovanissimi e giovani, e adulti- dell’Azione cattolica italiana della diocesi di Gorizia hanno animato A Cormons l’ultimo sabato di gennaio in occasione della Festa della Pace, tradizionale manifestazione che l’associazione promuove alla luce dell’impegno indicato dal Papa in occasione del messaggio del primo giorno dell’anno, “Giornata mondiale della pace”.

Suddivisi in gruppi, dai più piccoli delle elementari e delle medie fino agli adulti, i partecipanti hanno dato vita a diverse manifestazioni: l’Acr, nei locali dell’oratorio, ha costruito la conclusione del percorso dell’attività formativa di un mese attraverso il gioco e la riflessione che ha avuto come segno “una tazza”. Una tazza per condividere un incontro e un’amicizia e, soprattutto, per “vincere l’indifferenza e conquistare la pace”, tema della festa e dell’iniziativa.

I giovanissimi, invece, hanno lavorato attorno a una bandiera multicolore sulla quale hanno scritto le loro condizioni per rispondere all’invito di andare oltre alla enunciazione dei principi e stabilire nuovi stili di vita che prevedano la vittoria su molte forme di incapacità e di ascolto e di dialogo, per appunto dare vita ad una convivenza di pace. Giovani edadulti, radunati nell’aula consiliare del palazzo muncipale, hanno dato vita a un dibattito animato da un insegnate di religione e dal giornalista e scrittore Demetrio Volcic.

Quest’ultimo, con la consueta capacità di avvincere la platea degli ascoltatori, ha delineato soprattutto nella strategia e nelle azioni del Papa Francesco - dentro alla società dei popoli e della Chiesa - un preciso itinerario di testimonianza profetica, indispensabile risposta alla crisi attuale, per ricostruire ragioni e punti di riferimento di una nuova stagione culturale e politica.

In particolare il giornalista,leggendo il messaggio papale, ha evidenziato le responsabilità della chiesa e dei credenti invitati a rispondere alle sollecitazioni della fede e non alle mode del tempo. Un intenso dibattito ha concluso l’incontro.

La manifestazione ha avuto una duplice conclusione: la celebrazione della messa nella chiesa del santuario di Rosa Mistica con la presidenza dell’arcivescovo Carlo Redaelli che assieme ai fedeli ha varcato la porta giubilare della Misericordia.

In serata, promosso dal gruppo dei giovani dell’Ac, ha avuto luogo un concerto nella sala del teatro cittadino: quattrocento giovani hanno ascoltato e partecipato alla musica e ai canti del gruppo “Il sole mangia le ore”.

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