In dieci anni sono stati smaltiti 9mila metri quadrati d’eternit

Oltre 9mila metri quadrati di amianto rimossi, oltre 30mila euro di contributi assegnati con il secondo e terzo bando per Panzano: sono questi i numeri dell'impegno per il risanamento ambientale...
Lasorte Trieste 07 12 05 - Basovizza - Eternit - Amianto
Lasorte Trieste 07 12 05 - Basovizza - Eternit - Amianto

Oltre 9mila metri quadrati di amianto rimossi, oltre 30mila euro di contributi assegnati con il secondo e terzo bando per Panzano: sono questi i numeri dell'impegno per il risanamento ambientale messo in campo dall’amministrazione comunale di Monfalcone.

«Dal 2004 a oggi sono stati rimossi o messi in sicurezza in varie zone della città quasi 9mila metri quadrati di coperture in eternit da abitazioni, depositi, box privati – spiega l'assessore all'Ambiente, Gualtiero Pin – mentre, con gli appositi bandi, sono stati stanziati contributi per i cittadini che decidono la bonifica nella zona di Panzano, quella più interessata al fenomeno. Si tratta di numeri importanti che dicono tutto dell'impegno del Comune in questo campo».

Andando nel dettaglio, nell'anno 2004 c'è stata la rimozione più imponente, con 7mila metri quadrati in maggior parte provenienti dalla zona ex Detroit. Importante anche il dato del 2011, con oltre mille metri quadri interessati.

Per quanto riguarda invece i bandi, le ultime due edizioni hanno visto assegnare contributi a 18 soggetti per un totale di 362 metri quadrati di amianto rimossi e un importo di oltre 33mila euro stanziati.

«Nello scorso mese sono state portate all'attenzione della cittadinanza anche delle nuove tecnologie di smaltimento dell'amianto con il convegno sulle prospettive di fine vita dell'asbesto, che si tenuto alla biblioteca Comunale lo scorso 6 maggio a cura dell'assessorato all'Ambiente del Comune di Monfalcone», precisa ancora l'assessore Pin.

«In particolare - prosegue - è stata presentata una tecnologia biotech con agenti chimici a base di siero del latte, che tra poco verrà utilizzata in un impianto pilota che sorgerà nella nostra regione. Si comincia così a pensare un percorso nuovo per lo stoccaggio del materiale bonificato, che non andrà più in discarica ma verrà subito inertizzato, e si comincia a delineare anche in Italia una procedura di chiusura delle discariche che come in altri paesi europei si stanno per esaurire rapidamente data la grande quantità di materiale depositato».

«Consapevoli, come amministrazione comunale delle tematiche complesse che ruotano attorno al problema amianto - continua Pin - non possiamo abbassare la guardia ma dobbiamo invece stimolare il dibattito in corso per dare un fattivo contributo anche a livello periferico alla formazione del nuovo Piano Regionale dell'amianto».

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