In mille “ritrovano” a Grado gli spazi dell’Ospizio marino

Successo dell’0pen day che richiama numerosi ex pazienti e le loro famiglie La struttura aprirà a settembre, ma resta aperto il nodo dell’accreditamento
Di Antonio Boemo
Bonaventura Monfalcone-08.05.2016 Cantiere aperto-Ospizio Marino-Grado-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-08.05.2016 Cantiere aperto-Ospizio Marino-Grado-foto di Katia Bonaventura

GRADO. I lavori saranno ultimati entro fine maggio, poi sarà da attendere il completamento degli iter burocratici e autorizzativi. Ma intanto l’Ospizio Marino di Grado, che se non ci saranno intoppi fra tre mesi sarà riaperto, ha conquistato i favori del pubblico. Anzi, riconquistato visto che visitarlo nella due giorni di Open day sono stati soprattutti gli ex pazienti e le loro famiglie. «Sono arrivati in 300 il primo giorno, ieri più del doppio. Alcuni erano commossi», dice il direttore lavori Giorgio Brandolin.

In mille dunque hanno voluto vedere quegli spazi rinnovati. «L’intenzione è di aprire a settembre», afferma Franco Bosio, presidente della Cooperativa Grado Riabilita, che spiega gli ultimi passaggi. Completati i lavori di ristrutturazione dell’edificio, previsti per la fine di questo mese, ci sarà da pensare all’arredamento e quindi al personale. Il passaggio più lungo e intricato è quello dell’accreditamento sanitario della struttura da parte della Regione. È necessario attendere il convenzionamento perché senza questo l’Ospizio Marino non può aprire, così come il reparto per la Rsa, che è in via di completamento, rimarrà vuoto. E tutto questo dovrà avvenire entro il 31 luglio poiché Grado Riabilita dovrà versare gli 8 milioni di euro dell’acquisto (al momento sono state versate solo delle caparre). I lavori in corso costano complessivamente oltre 2,3 milioni di euro, circa 100mila euro oltre il preventivo.

Il cantiere sta procedendo spedito e la struttura è molto bella, funzionale e soprattutto sicura. Anche la scelta dei colori contraddistinge con acilità i diversi “contenitori” del grande edificio. Già dalle porte. Basta salire al primo piano dove ormai mancano solamente gli arredi, per capirlo. Porte gialle per le stanze degli ospiti residenziali, grigie per i locali di servizio e il personale. All’interno le stanze hanno una caratteristica: almeno una delle pareti è dipinta d’arancione. Mentre nel reparto Rsa anziché il giallo e l’arancione, ci sarà il verde. Nel frattempo, come spiega il direttore dei lavori Brandolin, sono già stati installati i pannelli radianti per il condizionamento del primo piano e della Rsa con tutti i macchinari completamente nuovi. La parte rimanente della struttura avrà il condizionamento erogato con il vecchio sistema ma nuove apparecchiature.

Oltre al posizionamento della copertura della parte in vetro, nella grande sala da pranzo ricavata modificando l’interno dell’edificio, ora c’è anche una doppia porta d’uscita verso il giardino in cui è stato realizzato anche uno scivolo per le carrozzine. Soddisfatto di quanto fatto e di quanto poco ancora manchi all’ultimazione dell’intervento Massimo Bevilacqua della Cisl, che parla anche a nome dei referenti delle altre categorie sindacali. «Ora bando alle polemiche, finalmente si ricomincia grazie anche al vincolo sulla destinazione d’uso imposto dall’ex sindaco Maricchio – dice dopo la visita – Naturalmente a noi interessa in modo particolare la questione del personale». Al momento della chiusura dell’Ospizio Marino c’erano poco meno di 70 dipendenti, ora potrebbero essere assunti dalla Cooperativa un numero variabile fra 40 e 50, quelli ancora disponibili.

@anboemo

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