In piazza trecento lavoratori delle mense

Circa trecento persone in piazza della Borsa a protestare per il contratto nazionale scaduto da 32 mesi. Senza dimenticare, nel contempo, la vertenza locale in essere relativa ai tagli d’orario prospettati dalla ditta, la Dussmann, che ha vinto il secondo lotto dell’appalto mense comunale: un tema su cui pende la pronuncia del Consiglio di Stato che si esprimerà sull’ultimo ricorso il prossimo 18 febbraio. Ieri, anche a Trieste i lavoratori della Ristorazione collettiva si sono uniti alla mobilitazione organizzata in tutto il Paese. «Ha aderito allo sciopero tra gli altri, personale della mensa della Wärtsilä Italia, dell’Insiel con la solidarietà espressa dai dipendenti delle aziende - osserva Antonella Bressi a nome delle segreterie unitarie Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil -, dell’istituto Itis, della mensa universitaria, della Rai, del Centro cottura di Sgonico dell’ospedale di Cattinara, delle scuole della provincia di Trieste e il personale delle mense scolastiche che ha una vertenza aperta con il Comune di Trieste, con adesioni dal 50% al 90%». Le organizzazioni sindacali, ribadisce Bressi, auspicano «un ritorno alla discussione sui tavoli nazionali con proposte ricevibili per un rinnovo contrattuale che tenga conto delle richieste dei lavoratori».
A proposito delle mense scolastiche, l’assessore comunale all’Educazione Antonella Grim, nella serata di ieri, ha fatto sapere che «su 19 asili nido in 18 il pranzo è stato erogato regolarmente mentre sulle 31 sedi delle scuole dell’infanzia in 22 i pasti non sono stati serviti, con i bambini che alle 12 sono stati riconsegnati alle famiglie e i rientri sono avvenuti alle 13. In altre otto strutture i pasti sono stati erogati, mentre da una sola gli uffici non hanno ancora avuto riscontro. Questo - conclude Grim - per ciò che riguarda il secondo lotto, che vede la Cir Food in proroga in attesa della decisione del 18 febbraio. Quanto al primo lotto, la Camst ha garantito il pasto unico sostitutivo». Sul tema, interviene la parlamentare di Forza Italia, Sandra Savino: «A Trieste la società che ha vinto il secondo lotto della gara d’appalto per le mense scolastiche ha annunciato il taglio ore e la conseguente riduzione degli stipendi per i 170 lavoratori. Adesso è ora di intervenire con i fatti e non con le parole perché i servizi per le nostre fasce deboli, quali bambini, ammalati e anziani, non devono essere assegnati sulla base del risparmio ma esclusivamente della qualità che deve essere d’eccellenza». (m.u.)
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