In un anno 500 famiglie “vittime” di sfratto

Il “picchetto antisfratto” dell’Assemblea sociale della casa questa volta ha funzionato: a una famiglia che rischiava di finire in strada è stato concesso un rinvio dello sfratto fino a quando non troverà una soluzione abitativa dignitosa. Un problema per il momento risolto, ma sono molte altre le persone che si trovano in questa drammatica situazione. «Non hanno alternative gli oltre 500 nuclei familiari che ogni anno vengono sfrattati nella città di Trieste - afferma il portavoce dell’Assemblea Alfredo Racovelli - perchè senza lavoro, senza reddito e infine senza casa, se non quello di aprire una grande vertenza dal basso per il diritto all'abitare, per il diritto ad una vita degna».
Quello che per Racovelli è ancora peggio è l’indifferenza generale e delle istituzioni in particolare «Possibile che il sindaco di Trieste su questo argomento non abbia nulla da dire. Che cosa impedisce al Comune di mettere mano assieme ad Ater e Regione ai più di 600 appartamenti vuoti, che costituiscono un insulto a chi oggi vive senza un tetto sulla testa oppure in case pubbliche indecenti, con servizi cari e spesso scadenti, in condizioni igieniche che tutti conosciamo, mentre i dormitori scoppiano e le istituzioni locali sanno solo parlare di tagli e riduzioni dei servizi».
«Nemmeno la dichiarazione dei vertici dell'Ater - ha aggiunto il portavoce di Assemblea - che dice di poter soddisfare soltanto il 25% delle 4200 domande depositate con l'ultimo bando, ha determinato un meccanismo di assunzione reale di responsabilità istituzionale e di governo cittadino, di iniziativa politica concreta a fronte di un patrimonio che appartiene alla nostra comunità e che invece è sottutilizzati, dismesso e sempre a rischio di nuove speculazioni».
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