Incendio all’ospedale Maggiore Fumo e danni nei laboratori

Subito spento il rogo al piano terra di via Pietà, in un’area usata per depositare rifiuti e prodotti per pulizia Edificio evacuato, nessun ferito ma impianti compromessi: pronto il trasferimento delle attività
Di Gianpaolo Sarti
Lasorte Trieste 07/06/14 - Ospedale Maggiore, Ex Anatomia Patologica
Lasorte Trieste 07/06/14 - Ospedale Maggiore, Ex Anatomia Patologica

Allarme all’ospedale Maggiore. Intorno alle 13 di ieri un principio di incendio è divampato al piano terra dei laboratori dell'ex Anatomia patologica, l’ala su via Pietà. Le fiamme, subito domate dal personale di vigilanza interna, hanno provocato una coltre di fumo che si è rapidamente propagata nell’edificio, tanto da rendere necessaria l'evacuazione. Danneggiata l’impiantistica. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco.

È stato il personale della Banca del sangue, l’unico in servizio ieri, ad allertare i soccorsi non appena l'odore ha cominciato a farsi sentire, un attimo prima che scattasse il sistema dell’antincendio. Trattandosi di una giornata semi-festiva, sabato, nel palazzo erano presenti pochi dipendenti e nessun paziente. L’emergenza, comunque, è durata pochi minuti.

Il focolaio ha preso corpo nell’antibagno, un’area che abitualmente viene utilizzata dagli inservienti per depositare la spazzatura e i prodotti per la pulizia. Da quanto risulta le fiamme si sarebbero sviluppate proprio da un carrello usato dagli addetti. Un’ipotesi - tutta da verificare - è che non sia stata asportata l’immondizia, nel cui interno probabilmente si trovava materiale infiammabile. Ma sono appunto soltanto congetture visto che la causa precisa che ha determinato l’incendio è ancora in una fase di accertamento. Se ne saprà di più nei prossimi giorni.

Le fiamme tuttavia si sono limitate a quella zona, in quel momento assolutamente priva di persone. Ma il fumo ha invaso gli altri due piani superiori, rendendoli ieri completamente inagibili.

La struttura, oltre alla Banca del sangue, una funzione dell’Azienda ospedaliera specializzata nell’analisi e trattamento post-donazione, ospita il laboratorio di tossicologia forense, alcuni ambulatori dell’oculistica e gli uffici tecnico-amministrativi di supporto.

I danni non sono ancora stati quantificati visto che il forte odore che si è propagato negli ambienti ha reso impossibile ai tecnici dell’Azienda ospedaliera un vero sopralluogo. Ma, questo è certo, gli impianti elettrici e di alimentazione allacciati alla strumentazione e ai computer sono stati totalmente compromessi rendendo di fatto inutilizzabili i macchinari del laboratori. L’attività quotidiana, dunque, dovrà essere spostata altrove, tra il Maggiore e Cattinara.

L’unità di crisi dell’ospedale in queste ore sta cercando di trovare le soluzioni possibili per garantire la piena operatività che non può essere sospesa. Tra oggi e domani partirà la riorganizzazione e dunque lo spostamento del materiale.

Durante la settimana nell’edificio lavora abitualmente una cinquantina di dipendenti ma il trasferimento, nel concreto, riguarderà solo una decina di persone, cioè chi è impiegato nella tossicologia e nell’oculistica. In quest’ultimo caso, per le visite, i pazienti dovranno dirigersi in altri reparti del complesso ospedaliero triestino. Le variazioni saranno comunicate a breve. I tecnici della Banca del sangue e gli amministrativi, invece, dovrebbero proseguire normalmente perché ieri per i loro uffici e laboratori è stato sufficiente arieggiare.

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