Indagato per omicidio stradale plurimo l’unico superstite del frontale sul Vallone

Resta incerta l’identità del passeggero che viaggiava con Zanier. Militari all’Anagrafe: si pensa sia monfalconese
Bumbaca Gorizia 07.01.2019 Luogo incidente Vallone © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 07.01.2019 Luogo incidente Vallone © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Gorizia, incidente stradale sul Vallone: due persone trovate carbonizzate

GORIZIA È indagato per l’ipotesi di omicidio stradale plurimo l’unico superstite del terribile schianto avvenuto sabato notte sulla Strada del Vallone, un tratto rettilineo caratterizzato però da curve insidiose, a Gabria. Si tratta del 26enne sloveno K.P., residente a Merna, che si trovava alla guida della Renault Clio finita contro la Ford Escort condotta dal 52enne carsolino Davorino Zanier, morto carbonizzato assieme al passeggero della vettura.

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Lo ha rivelato il Procuratore capo di Gorizia Massimo Lia, che sta seguendo da vicino le indagini condotte dall’Arma dei carabinieri. Si tratta di un atto dovuto, a fronte del drammatico incidente con due vittime decedute sul colpo e un ferito grave, politraumatizzato, ancora in Terapia intensiva con severo trauma toracico. «Se poi non dovessero emergere profili di colpa allora si archivierà il fascicolo», afferma il magistrato. La dinamica del sinistro «è in corso di accertamento», spiega. La Procura ha intenzione di procedere altresì disponendo l’autopsia sui cadaveri, ma un primo problema è costituito dalla difficoltà di risalire all’identità della seconda vittima, in considerazione del fatto che a ieri ancora nessun parente si era fatto vivo con le forze dell’ordine per denunciare l’assenza di un congiunto.

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Bonaventura Monfalcone-06.01.2018 Casa dell'uomo deceduto nell'incidente mortale-Via Vallone 2-Doberdò del Lago-foto di Katia Bonaventura


Un breve inciso. In caso di esame autoptico le disposizioni impongono infatti la citazione di tutti i soggetti che possono, in futuro, avanzare diritti, compresi quelli di natura risarcitoria. Tali persone, se informate, ovvero citate negli atti, possono così nominare un legale e farsi assistere nell’irripetibile esame. Quanto alla vittima rimasta per ora senza nome, si tratta certamente di un uomo. Procura e militari, non hanno dubbi: lo ha confermato la prima ispezione cadaverica. Dare un volto alla persona, presumibilmente di corporatura minuta e di bassa statura, non è però semplice. Specialmente se, come potrebbe essere, si tratta di un uomo non più giovane, magari senza figli o moglie, coi genitori ormai defunti.

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Bumbaca Gorizia 07.06.2018 Vallone Merna cipressi © Fotografia di Pierluigi Bumbaca


«Finché non avremo una ragionevole certezza non comunicheremo il nome della vittima – afferma il Procuratore capo Lia –. Non possiamo assolutamente sbilanciarci: riferiremo a sicura identificazione». Potrebbero volerci ancora dei giorni. E non si esclude il ricorso all’esame di dna, che in ogni caso verrà effettuato. Stando al dottor Lia, infatti, nonostante le condizioni della salma sarà possibile recuperare il materiale genetico per una comparazione. A ogni modo, la Procura è ottimista sullo svolgimento delle indagini dei carabinieri: «Ci sono diversi spunti che si stanno verificando e siamo ragionevolmente convinti di venirne a capo in tempi brevi».

La persona in questione potrebbe essere monfalconese. Da indiscrezioni, i carabinieri ieri si sono recati all’Anagrafe del Comune e hanno chiesto i dati relativi a tre nominativi, non imparentati l’uno con l’altro. Dunque gli inquirenti stanno vagliando ogni testimonianza, a partire dalle persone che potrebbero aver incrociato il 52enne di Doberdò Davorino Zanier. Secondo quanto riferito dai suoi familiari, l’unica vittima certa aveva appuntamento con un amico alle 20 per recarsi a mangiare un boccone in Slovenia, dopo aver fatto un pieno di gasolio. La tragedia, purtroppo, dietro l’angolo. L’impatto devastante, la scintilla nel cuore della notte. La Ford divorata dalle lingue di fuoco. –


 

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