Interrogazione della senatrice Fasiolo sulla vicenza A2A

La senatrice Laura Fasiolo ha presentato ai Ministri dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare e della Salute e Sviluppo economico un’interrogazione parlamentare in merito alla vicenda della centrale termoelettrica di Monfalcone. Fasiolo ha chiesto di sapere se «i Ministri, ciascuno per le rispettive competenze, ritengano urgente approfondire il reale impatto ambientale e sanitario della centrale A2A di Monfalcone e i danni in essere e quelli potenziali arrecati alla salute umana e all’ambiente e se, alla luce delle evidenze, non ritengano opportuno sospendere la proroga dell’Aia già comunicata al gestore dell’impianto». Fasiolo ha inoltre domandato «se vi sia la disponibilità del Ministro competente a definire un percorso per la sostituzione delle tecnologie basate sull’impiego di combustibili fossili con altre a basso impatto ambientale in coerenza con il piano energetico regionale»; e se vi sia l’intenzione di convocare in tempi brevi un tavolo interministeriale di confronto permanente, con le autorità locali (Regione, Provincia e Comuni) e A2A, al fine di «monitorare i livelli delle emissioni inquinanti rilasciate in atmosfera e di individuare tempi e modi del processo di riconversione».
Sempre di ieri l’intervento sul versante politicamente opposto della leghista Anna Cisint: «Quelle di Altran che durante il mandato ne ha combinate di tutti i colori, sono solo sparate elettorali. Ha avuto 5 anni per raggiungere un obiettivo che, credo, non ha mai veramente voluto ottenere, ora è purtroppo fuori tempo massimo». «L’azienda - prosegue - ha acquisito un diritto soggettivo che la legge tutela e solo gravissime nuove situazioni non conosciute al momento potrebbero far riaprire la valutazione. Di sicuro il Ministero non correrà il rischio d’esser chiamato in giudizio dalla Spa per danno economico conseguente a un’improvvisa retromarcia. E poi, non scordiamolo, Serracchiani s’è detta già d’accordo sul termine del 2025 e ha smentito coi fatti sia la Vito sia il sindaco».
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