Ipotesi “spezzatino” per il Comune

Uffici e personale potrebbero essere ospitati nel Museo e alla Casa dell’Agricoltura di Cormons
Di Matteo Femia

CORMONS. Ex Enologia scartata, e ora prende corpo l'ipotesi di dislocare il personale comunale in varie strutture pubbliche già in funzione come il Museo del Territorio e la Casa dell'Agricoltura. L'amministrazione Patat sta infatti valutando queste misure determinate dalla necessità di liberare il palazzo muncipale in vista dei lavori di messa a nuovo. Un intervento per il quale Cormons ha ricevuto dalla Regione un milione e 150mila euro, e che se porta con sé il vantaggio di un rifacimento del look di Palazzo Locatelli dopo una trentina d’anni dall’ulòtiomo intervento, dall'altro evidenzia il problema di dove spostare il personale per il periodo (un anno circa) di durata dei lavori. Una prima ipotesi riguardava il trasferimento di uffici e personale nell'ex scuola Vittorino da Feltre, oggi sede di varie associazioni, oppure nell'ex sede universitaria di Enologia e Viticoltura in via San Giovanni. Se la prima soluzione è ancora sul tavolo della giunta Patat ("Abbiamo dato incarico agli uffici di valutare quali possano essere i costi della messa a norma della struttura per poter ospitare temporaneamente i dipendenti», evidenzia il sindaco Patat), la seconda è definitivamente tramontata: «L'edificio è troppo grande e troppo in rovina per poter essere adeguato in tempi ragionevoli a ospitare i nostri uffici - spiega Patat -: l'ipotesi dell'ex Università ormai è decisamente in secondo piano. Stiamo lavorando su altri fronti». Che, oltre all'ex scuola “da Feltre”, riguardano appunto nuove soluzioni-spezzatino. L'idea degli amministratori comunali è infatti quella di redistribuire i dipendenti per il periodo necessario al maquillage di Palazzo Locatelli in più strutture pubbliche cittadine: le ipotesi al vaglio, al momento, oltre a quella relativa all’ex edificio soclastico di piazzale Sfiligoi, sono il Museo del Territorio, attiguo alla sede municipale di piazza 24 Maggio, e la Casa dell'Agricoltura sita all'incrocio tra via Isonzo e via Ara Pacis. «La struttura è di proprietà della Camera di commercio - sottolinea il sindaco - e stiamo parlando in queste settimane con i vertici dell'ente proprio per verificare disponibilità e spazi nei quali inserire alcuni dei nostri uffici. È chiaro che in quest'ottica redistribuiremmo temporalmente i nostri dipendenti su più strutture: oltre alla Casa dell'Agricoltura, anche il Museo del Territorio e altre soluzioni che stiamo al momento vagliando. Non abbiamo ancora deciso nulla, anche perché prima di arrivare alla soluzione definitiva dovremo vagliare con gli uffici ogni singolo aspetto riguardante costi e convenienze. Non è una scelta semplice, che abbisogna prima di tutto di un prospetto economico». Fondamentale sarà anche capire quanti del milione e 150mila euro arrivati dalla Regione serviranno effettivamente per i lavori di Palazzo Locatelli e quanti eventualmente potranno essere utilizzati - in caso di avanzo - anche per opere di adeguamento della struttura che andrà a ospitare temporaneamente i dipendenti. «Insomma, una volta che sarà più chiaro il quadro economico, con tutti i numeri sul tavolo, potremo ragionare su una soluzione», conclude il sindaco Patat.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo