Isontino, sostegno al reddito: entro aprile i soldi a 560 famiglie

Da dicembre ad oggi già 151 famiglie dell'ambito Alto Isontino hanno ricevuto il sostegno al reddito, ed entro Pasqua, o comunque nel mese di aprile, dovrebbero essere liquidate tutte le 560 richieste presentate fino ad ora. E' il bilancio per la Destra Isonzo della nuova Misura di inclusione e sostegno al reddito, presentato ieri mattina dalla responsabile dell'ambito Alto Isontino Maura Clemente e dall'assessore al Welfare di Gorizia Silvana Romano, anche per rispondere in qualche modo alle polemiche di queste settimane sui ritardi nella distribuzione dei contributi alle famiglie aventi diritto.
«In realtà il nostro Ambito è tra i primi a distribuire i fondi, e ha iniziato già nel mese di dicembre – spiega Silvana Romano -, a testimonianza del fatto che stiamo cercando di dare risposte che invece non tutti danno ancora in regione al momento». Al bonus di sostegno al reddito garantito da fondi regionali – si va mediamente da un minimo di 70 ad un massimo di 550 euro al mese - possono accedere come è noto persone residenti in Friuli Venezia Giulia da almeno 24 mesi, con un Isee dell'intero nucleo famigliare non superiore a 6mila euro. Al 19 febbraio l'Ambito Alto Isontino ha registrato 560 domande di accesso al sostegno da parte di altrettante famiglie, composte in totale da 1482 persone, che su una popolazione di circa 70mila abitanti hanno un'incidenza non indifferente. Già 151 di queste sono state liquidate.
Se nel 37% dei casi si tratta di persone che vivono sole (208 domande), 100 richieste arrivano da coppie o famiglie di due persone, 87 da famiglie con tre componenti e rispettivamente 69 e 62 da famiglie con quattro o cinque componenti. Colpisce il fatto che, come avviene già da qualche anno, le difficoltà economiche coinvolgano più spesso cittadini italiani piuttosto che stranieri: il 58,8% delle richieste di sostegno arriva dai primi. E un buon 30% di richiedenti era fino ad oggi sconosciuto ai Servizi sociali dei diversi Comuni, a testimoniare l'emergere di nuove povertà sul territorio. Sul totale di 560 domande, ben 232 riflettono situazioni davvero molto difficili, di famiglie con un Isee non superiore ai 1000 euro, e solo una sessantina di richiedenti arriva a sfiorare il limite di 6mila euro oltre il quale non si ha più diritto al bonus. Per quanto riguarda la distribuzione sul territorio, ovviamente il grosso delle famiglie in difficoltà si concentra nel capoluogo (409 domande arrivano da Gorizia), con Cormons (49 domande) e Gradisca d'Isonzo (33 domande) che seguono. Non si tratta nella maggior parte dei casi di anziani alle prese con pensioni troppo basse, ma piuttosto di giovani disoccupati o lavoratori con stipendi insufficienti: ben 940 dei 1482 soggetti che beneficiano del contributo rientrano nella fascia dai 19 ai 64 anni, e 490 sono i minori. Anche per questo è importante ricordare che l'accesso al bonus è legato alla sottoscrizione (da parte di tutti i membri del nucleo famigliare) di un Patto che prevede ad esempio l'inserimento nelle liste dei Centri per l'impiego o altri percorsi di supporto e collocamento. Perchè i fondi investiti non “cadano nel vuoto”.
Marco Bisiach
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