La base del Verdi critica la dismissione «Una sala con ottima acustica e visibilità»

«Demolire la Tripcovich? Una follia. L'ennesimo errore di questo sindaco che interpreta l’amministrazione e la vita dei suoi cittadini esclusivamente in chiave commerciale. Ma c’è un minimo di...
Lasorte Trieste 22 12 05 - Concerto Sala Tripcovich
Lasorte Trieste 22 12 05 - Concerto Sala Tripcovich

«Demolire la Tripcovich? Una follia. L'ennesimo errore di questo sindaco che interpreta l’amministrazione e la vita dei suoi cittadini esclusivamente in chiave commerciale. Ma c’è un minimo di memoria di chi ha così generosamente finanziato questa sala? Delle maestranze del Verdi che l’hanno costruita in pochi mesi impedendo un probabile blocco della vita del teatro ? Dell’attività lirica e sinfonica che vi si è svolta? Di tutte le iniziative culturali rese possibili dall’esistenza di questo spazio? Per non parlare del nocumento patrimoniale che potrebbe subire la Fondazione. Spero che la direzione del Verdi cambi rotta». Un appello a difesa della Sala arriva anche dalla base del Verdi in contrasto il sovrintendente Stefano Pace pronto a liberarsene senza troppi patemi d’animo. «È un po’ come certe famiglie aristocratiche che svendono i gioielli di famiglia! È il principio della fine» si legge tra i commenti. «Noi del Verdi, che ci abbiamo suonato e che conosciamo il valore e le potenzialità di quel teatro, non diciamo niente? Un teatro in cui è garantita l’ottima visibilità e acustica in tutti e mille posti a sedere». Lo scenografo Pier Paolo Bisleri, ora al Petruzzelli di Bari, non ha dubbi: «Non hanno capito niente. Con un adeguato restauro , di cui c’era un bellissimo progetto dell'architetto Angiolini. sarebbe diventata un’eccellenza». La tristezza è generale. «Di Piazza non vedeva l’ora. Gli prudevano le mani già da quando voleva trasformare il Verdi in un supermercato. È il sogno di tutta la sua vita radere al suolo un teatro» . (fa.do.)

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