La comunista Liliana «Ho tradito il Pci solo per i radicali»

«Sono sempre stata comunista senza avere la tessera». Liliana Pajola, detta “Serlilian”, pensionata da dieci anni, in lista alle comunali con Sinistra unita (simbolo falce e martello) a sostegno del...

«Sono sempre stata comunista senza avere la tessera». Liliana Pajola, detta “Serlilian”, pensionata da dieci anni, in lista alle comunali con Sinistra unita (simbolo falce e martello) a sostegno del candidato sindaco Iztok Furlani›, ha lavorato per 35 anni alla Regione Friuli Venezia Giulia, alla fine come funzionario contabile in Ragioneria. «Ci capisco un po’ di numeri. Sono molto meno brava a parlare» ammette “Serlilian”.

Cosa significa essere comunista oggi?

Per me essere comunista significa ritenere che tutti debbano avere pari diritti e pari doveri.

Quali diritti?

Il diritto a una retribuzione adeguata che consenta una vita dignitosa. Il diritto alla salute e all’istruzione. E così via. Insomma il diritto a tutto quello che serve per vivere bene.

E i doveri?

C’è il dovere di fare tutto il possibile per il bene della società nella quale viviamo: lavorare, rispettare gli altri, non deturpare beni pubblici o privati. E anche tirare su la cacca del cagnolino.

Ha sempre votato comunista?

Ho sempre votato per il Pci. Ho fatto un’eccezione ai tempi delle lotte per divorzio e aborto quando ho votato radicale. Mi ricordo le grandi litigate con mio papà.

E dopo la fine del Pci?

Ho votato per Rifondazione comunista, ma non condividevo la proposta di lavorare 35 ore. Così sono passata ai Comunisti italiani.

Quando è nato il suo impegno politico diretto?

Ai tempi di Berlusconi ho capito che era arrivato il momento di fare qualcosa, di schierarsi per reagire alla distruzione dei diritti dei lavoratori, della Costituzione. Praticamente del mondo nel quale sono cresciuta.

E con Matteo Renzi?

Non è cambiato nulla. La battaglia continua.

Cosa pensa della Ferriera di Servola?

È necessario recuperare l’impegno per la riconversione dello stabilimento siderurgico, realizzando il programma su cui si era impegnato il centrosinistra, senza realizzarlo, nel 2011.

Ovvero?

Chiusura dell’area a caldo, bonifica, riconversione produttiva e occupazionale.

Come voterà al referendum costituzionale di ottobre?

No. Mi spiace per miss Boschi, ma i partigiani veri votano “no”.(fa.do.)

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