«La ditta coinvolta già bandita dai fornitori»

«Quella ditta di cui si parla nell’operazione Apocalisse, ancor prima che diventasse protagonista dell’inchiesta giudiziaria, è stata messa alla porta da Fincantieri, espulsa dalla lista dei...

«Quella ditta di cui si parla nell’operazione Apocalisse, ancor prima che diventasse protagonista dell’inchiesta giudiziaria, è stata messa alla porta da Fincantieri, espulsa dalla lista dei fornitori. Questa è la prova dei fatti che i controlli di Fincantieri sulle ditte dell’appalto funzionano».

Fincantieri interviene sulla vicenda giudiziaria che parla delle mani della mafia sul business dei cantieri in tutta Italia e in maniera ferma precisa che «i controlli vengono fatti costantemente e che in questo lavoro vengono tenuti costanti rapporti e contatti con tutte le forze dell’ordine e le istituzioni giudiziarie». Un lavoro che consente a Fincantieri di intervenire prima che sia troppo tardi e che si propaghi il virus della mafia.

«Del resto che su almeno 750 imprese dell’indotto e della fornitura possano capitare uno o più casi di business legato al malaffare o infiltrazioni mafiose è normale - spiega Fincantieri - parliamo di un’incidenza di casi minore dell’1% ed è una situazione quasi fisiologica. Fatti che accadono in Italia, se ci trovassimo in Norvegia ciò non sarebbe nemmeno immaginabile».

E proprio dopo alcune verifiche è emerso qualcosa di strano nell’azienda che vedeva la longa manu di Vito Galatolo che operava attraverso un prestanome come Giuseppe Corradegno, il “re delle coibentazioni».

«Abbiamo preso alcune informazioni e il nostro sistema di controllo ha scoperto che l’azienda aveva rapporti non chiari con alcuni ambienti malavitosi - conclude Fincantieri - l’abbiamo allontanata ed esclusa dalla lista delle ditte fornitrici. E con lo stesso metodo controlliamo anche le altre ditte chiedendo informazioni e segnalazioni e intervenendo anche prima delle autorità».

(g.g.)

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