La giunta si difende sull’appalto mense
La giunta comunale respinge all’unisono le critiche ricevute in aula per l’esito dell’appalto mense. L’ormai famigerato secondo lotto in cui la vincitrice, la milanese Dussmann, intende ridurre in modo determinante gli orari, e quindi gli stipendi, di 170 lavoratrici. Lunedì sera le dipendenti hanno ottenuto il sostegno del consiglio, che ha votato all’unanimità una mozione firmata da tutti i capigruppo.
Anche gli esponenti dell’amministrazione, però, tengono a sottolineare la loro solidarietà ai lavoratori, e rigettano le critiche arrivate da più parti in aula: «Ci criticano perché abbiamo firmato un protocollo delle relazioni sindacali volto a evitare casi simili - commenta l’assessore al personale Roberto Treu -, ma questo appalto è precedente a quel protocollo. L’accordo con i sindacati è nato proprio a questo scopo ed è il più avanzato in Italia». Sulla vicenda delle mense in sé, aggiunge, «l’indirizzo della giunta, contenente le clausole sociali, fu ritenuto positivo dalle organizzazioni sindacali. Poi l’aspetto tecnico dell’appalto è pertinenza degli uffici che lo definiscono in completa autonomia». Treu conclude ricordando che è stato istituito «un ufficio unico degli appalti che coordina le richieste proprie delle singole aree». Sul tema interviene anche l’assessore all’istruzione Antonella Grim: «Ricordo che la giunta non ha diminuito in alcun modo l’importo economico, anzi l’ha aumentato, e che l’appalto non è stato aggiudicato attraverso il massimo ribasso ma in base all’offerta economicamente più vantaggiosa». Grim ricorda che «l’organizzazione del lavoro è pertinenza del datore ed è in questo ambito che purtroppo si colloca il problema. Noi da parte nostra non abbiamo chiesto alcuna diminuzione dell’orario di lavoro e siamo al fianco dei lavoratori, nella speranza di una soluzione efficace».
Una chiosa al dibattito arriva dalla consigliera di Un’Altra Trieste Alessia Rosolen: «Fa piacere vedere che numerosi consiglieri, un tempo parte della maggioranza di Dipiazza, ora si stracciano le vesti per le sorti delle dipendenti del servizio mensa. C’è perfino chi invoca un ritorno alla pertinenza comunale di quel servizio. Tutto giusto, ma vorrei ricordare che a esternalizzare quel settore, ponendo le basi per i problemi odierni, fu proprio l’allora assessore Angela Brandi, esponente della giunta Dipiazza». (g.tom.)
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