La grana di Terna sulla nuova viabilità

Come se i patimenti non fossero già abbastanza, sull’asse di via Colombo-Boito, ci si son messi anche i fulmini a mandare gambe all’aria la viabilità sull’ultimo cantiere. Lo sanno bene i pendolari di Camera di Commercio, Porto, Mangiarotti, Marina Lepanto e via discorrendo che nei giorni scorsi, all’ora di punta, si sono ritrovati “prigionieri” del serpentone di auto in transito sull’arteria principale: a causa del black-out degli impianti semaforici, messi fuori uso da una saetta lunedì sera, e in assenza di vigili immettersi sulla Sr14 rasentava le dodici fatiche di Ercole.
Allarga le braccia l’assessore alla Mobilità Fabio Gon: il disservizio, in questo caso, è imputabile a cause di forza maggiore, ma ieri finalmente i tecnici della Squadra lavori sono riusciti a sostituire la scheda elettrica “bruciata”. E così i semafori, a partire dalle 9.54, sono rientrati in funzione. Il periodo di passione, per quanto riguarda i cantieri, è destinato a proseguire almeno per un altro mese (la consegna inizialmente è stata fissata a fine giugno), salvo ritardi in corso d’opera.
La ditta appaltatrice sta proseguendo la realizzazione dell’isola centrale, in via Timavo. Una volta ultimata, spiega Gon, allora i semafori saranno definitivamente eliminati. «Poi partiranno gli interventi per la rotatoria di via Romana - chiarisce l’assessore - e la bretellina di via dell’Agraria. I cantieri dovrebbero aprirsi al più tardi a gennaio, ma noi vorremmo venissero avviati prima».
C’è poi la “grana” del porticciolo Nazario Sauro: «Lì putroppo siamo ancora in fase di progettazione», osserva Gon. Nonostante lo start fosse puntato su inizio anno, la battuta d’arresto si è avuta «perché non c’era accordo con Terna sulle spese dello spostamento di un cavo ad alta tensione dall’area». «Solo per sbloccare l’empasse - sottolinea - il Comune è disponibile a pagare gli oneri dello spostamento, eventualmente rivalendosi su Terna in seguito».
D’altro canto, come osserva l’assessore, se non viene realizzata l’ultima maxi-rotatoria l’asse di scorrimento che coincide con la Sr14 «rischia di rimanere incompleto». Tradotto: il traffico non si fluidifica come dovrebbe e al primo intasamento scoppiano le file, come del resto accade già ora. Ergo, fino alla realizzazione dell’ultima infrastruttura la circolazione rischia di vivere un equilibrio precario e di saltare nei giorni estivi da “bollino” nero in A4, quando le vetture vengono convogliate sulle arterie urbane per bypassare le code dei vacanzieri.
I commercianti tra via Valentinis e la realizzanda rotatoria sono già allo stremo. Dopo il “cordolo della discordia”, che aveva infiammato nei mesi scorsi le loro proteste e su cui è stata impressa la colata di cemento (in itinere ci si è accorti che la manutenzione dell’eventuale verde sarebbe stata rischiosa per i lavoratori), gli affari sono calati a picco. Alla Gasthaus Stube commentano: «C’è tanto traffico: nelle ore di punta per compiere brevi tratti ci vuole anche mezz’ora». E i pendolari che dopo aver timbrato cartellino d’uscita si fermavano per un boccale emigrano. «Il lavoro cala ancora - concludono -: ormai speriamo solo che questi lavori terminino presto».
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