La Lega benedice Dipiazza e il ticket con Roberti vice

L’abiura di Angelino Alfano e del Nuovocentrodestra (Ncd) non bastano a Roberto Dipiazza per ottenere l’investitura della “fucina” del centrodestra (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia). Nel giorno delle primarie “russe” del centrosinistra l’ex sindaco si deve consolare del quasi nullaosta della Lega («Strada in discesa», assicura il capogruppo Massimiliano Fedriga» in vista del ticket con Pierpaolo Roberti) e il quasi via libera di Fratelli d’Italia («Un primo passo importante», ammette il segretario provinciale Claudio Giacomelli). Da Forza Italia, invece, arriva un’ennesima sospensione del giudizio. «Forza Italia sta ragionando. Non c’è fretta», taglia corto la coordinatrice regionale Sandra Savino. Fucina in ordine sparso, insomma. Tanto per cambiare. “Meno male che Giulio c’è” si sussurra nel centrodestra. Non è difficile vedere la lunga mano dell’ex senatore Camber in questo perenne “stallo”.
Nel crogiolo del centrodestra finisce dentro di tutto ma non si riesce a fondere niente. I due schieramenti sembrano coalizioni specchio (come i neuroni). «La situazione si è un po’ scomposta stamattina (ieri, ndr). E sulla scomposizione del centrosinistra dovremmo fare qualche tipo di riflessione», dice Savino lasciando intendere che meglio è «prendere tempo». «Non è inifluente il candidato che uno ha di fronte. Già tempo fa al Piccolo avevo detto che non era detto che restasse Cosolini...», dice la parlamentare di Fi. E se non c’è più Cosolini non è detto che Dipiazza sia il candidato giusto. «Non vedo tutta questa frenesia di scegliere. Abbiamo qualcuno che chiede le primarie a Pordenone, qualcuno che chiama le primare del centrosinistra a Trieste. Non capisco questa frenesia. Alla fine voglio vedere cosa fa il Pd», spiega Savino che vuole tutte le carte sul tavolo prima di scegliere. Non bastano a Fi le abiure di Dipiazza che ha rinnegato persino il suo recente passato di unico “triestino” candidato nelle liste del Ncd (terzo alle europee del 2014 con 12.210 voti). La Lega, invece, si accontenta di molto meno. «Le parole di Roberto Dipiazza rappresentano un elemento di chiarezza e di responsabilità nei confronti dei triestini - sostiene il segretario regionale Fedriga -. Ritengo estremamente positiva la presa di posizione dell’ex sindaco sui rapporti con Ncd e per quanto ci riguarda da questo momento la strada è in discesa». Nessun problema, invece, per quanto riguarda Italia Unica di Corrado Passera e nel caso di un Ncd mascherata da Trieste Popolare (Paolo Rovis e Roberto Antonione). «Nostra intenzione è tenere unita la squadra intorno a Dipiazza candidato sindaco al fine di presentare un’alternativa forte e unita contro il Pd, e per questo vogliamo includere tutti gli alleati che riteniamo elementi importantissimi e indispensabili. Nessun problema con Italia Unica e con Trieste Popolare, basta che non giusfifichino le posizioni nazionali sull’immigrazione», spiega il capogruppo a Montecitorio. Resta fuori per ora la questione di Porto vecchio con la Lega contraria alla sdemanializzatione e Dipiazza più favorevole di Cosolini. Alla candidatura dell’ex sindaco arriva la benedizione di Fratelli d’italia (sezione provinciale) in anticipo sul primo incontro esclusivo in programma mercoledì prossimo. «Era centrale per noi chiarire definitivamente che sulle questioni della sicurezza e dell’immigrazione a Trieste, Dipiazza fosse al nostro fianco contro le disastrose politiche del sindaco, della Regione e del governo. Per questo le parole di Roberto Dipiazza sono un primo passo importante per mandare a casa Cosolini ed il Pd», spiega Claudio Giacomelli che,rottamata la “fucina” regionale, rilancia: «E adesso parliamo di disoccupazione, di economia, di piccola e media impresa e delle famiglie italiane in stato di povertà. Temi fondamentali su cui contiamo le forze politiche d’area possano convergere». Tipo Forza Italia, per esempio, sempre che si decida. «Credo che alla fine il candidato sarà Dipiazza. Il cerchio si sta per chiudere», aveva assicurato venerdì sera in televisione il consigliere comunale di Fi Lorenzo Giorgi. Non aveva fatto i conti con il “ragionamento in corso” della coordinatrice regionale. O forse ha semplicemente anticipato un possibile commissariamento forzista di cui si rincorrono le voci.
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