La maggior parte delle slot machines in zone proibite dalla legge

CERVIGNANO. Il capoluogo della Bassa dichiara guerra al gioco d’azzardo. Il gruppo Meetup Bassa Friulana in Movimento ha verificato, tramite un censimento, l’incidenza della presenza di macchinette...

CERVIGNANO. Il capoluogo della Bassa dichiara guerra al gioco d’azzardo. Il gruppo Meetup Bassa Friulana in Movimento ha verificato, tramite un censimento, l’incidenza della presenza di macchinette slot sul territorio cervignanese e chiede l’attivazione di un regolamento per tutelare i soggetti sensibili. Nel territorio comunale, risultano attive 62 slot presenti in 18 esercizi commerciali, una sala scommesse e una sala giochi.

Le attività che dispongono di slot posizionate a meno di 500 metri dai luoghi sensibili (scuole, luoghi di culto, strutture residenziali e semi residenziali operanti in ambito sanitario e sociosanitario, strutture ricettive e luoghi di aggregazione giovanile), sono 16 su 18, per un totale di 57 slot.

Venerdì, alle 21, Casa della Musica, sarà organizzato l’incontro “L’azzardo non è un gioco”. Oltre ai portavoce regionali del Movimento 5 Stelle, Andrea Ussai e Cristian Sergo, saranno presenti il portavoce al Senato, Giovanni Endrizzi, che ha proposto il ddl per l’abolizione della pubblicità al gioco d’azzardo, e Rolando De Luca, psicologo e psicoterapeuta del centro di recupero per ex giocatori d’azzardo di Campoformido.

«La legge regionale 1 del 14 febbraio 2014 – commenta Silvia Ravenda - stabilisce che è vietata l’installazione di nuove apparecchiature entro 500 metri dai luoghi sensibili. La legge non è retroattiva, contrariamente a quanto richiesto dal Movimento 5 Stelle regionale. Chiediamo che a Cervignano venga redatto un regolamento. I gestori dovrebbero esporre cartelli con diciture specifiche e la percentuale di probabilità di vincita».

Meetup chiede il rispetto del divieto di fumo nei luoghi in cui si svolgono attività di gioco d’azzardo, anche in presenza di impianti per la ventilazione e il ricambio d’aria.

«Nelle sale da gioco e nei locali in cui si esercita come attività principale l’offerta di scommesse su eventi sportivi e non – fanno notare - dovrebbe essere vietata la vendita e il consumo di bevande alcoliche. Questi locali, inoltre, dovrebbero essere provvisti di finestre, per permettere la percezione del trascorrere del tempo. Non devono essere aperte o trasferite sale da gioco nel raggio di trecento metri da sportelli per il prelievo di contanti, agenzie di prestiti o attività in cui si eserciti l’acquisto di oro, argento od oggetti preziosi. È inoltre necessario individuare fasce orarie di accensione delle slot, dalle 10 alle 13 e dalle 18 alle 23, non superiori a 8 ore. Andrebbero valorizzati, sul sito del Comune, i locali privi di macchinette e bisognerebbe promuovere il marchio “Slot-Free-Fvg”, che il Comune rilascia a chi sceglie di non installare apparecchi. Questi punti vendita potrebbero usufruire di una riduzione della Tari e di eventuali altre tasse/imposte. Ci auguriamo che il Comune accolga la nostra richiesta».

Elisa Michellut

Riproduzione riservata © Il Piccolo