La prima messa di don Giulio nel duomo di Gradisca

GRADISCA. Gradisca ha celebrato nei giorni scorsi la festa di Sant’Antonio di Padova, patrono della città. La comunità cristiana ha rinnovato la propria devozione al santo ma anche manifestato il proprio affetto e la propria gratitudine al neo-ordinato presbitero, lo staranzanese don Giulio Boldrin, che ha presieduto la liturgia eucaristica intorno a quell’altare che lo ha visto, per un lungo periodo, nelle vesti di diacono.
Presenti anche il neosindaco di Gradisca Linda Tomasinsig e il picchetto d’onore dell’ordine di Malta. All’altare numerosi sacerdoti e diaconi della Diocesi, la Cantoria al completo, gli scout, i bambini che da poco hanno ricevuto la prima comunione e tantissimi fedeli.
Nella sua omelia don Lorenzo Magarelli, parroco di S.Caterina in Trieste che ha seguito don Giulio nel suo percorso umano e vocazionale, ha rivolto al neo-presbitero parole affettuose di incoraggiamento e un appassionato invito a vivere con gioia ed umiltà la sua missione sacerdotale.
Sottolineando, con forza, la necessità di non abituarsi mai alla messa, ma di viverla sempre come una cosa nuova e diversa, facendosi voce di ogni creatura e offrendo a Dio le aspettative, le gioie, i dolori, le miserie di ognuno e di tutti. «Sii uomo di preghiera, prima che di azione – ha rimarcato don Lorenzo – per non lasciarti schiacciare dalla dimensione orizzontale; e sii attento agli eventi, alle persone e alle circostanze, attraverso le quali Dio ti riporterà alla verità del tuo essere prete». (l.m.)
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