La Public Art invaderà Trieste dall’11 giugno fino a ottobre
Una serie di eventi curati da Maria Campitelli e dal Gruppo 78
TRIESTE Si intitola «Public Art» il dodicesimo appuntamento con «Natura Naturans», la grande serie di eventi artistici in programma a Trieste e dintorni dall’11 giugno al 28 ottobre a cura di Maria Campitelli in collaborazione con Elisa Vladilo e Annalucia Fraschetti, con l’organizzazione del Gruppo78-International Contemporary Art.
Un grande evento, articolato in vari momenti, che vuole prendere in considerazione un modo di intendere e fare arte in relazione a spazi e realtà pubbliche, manifestandosi sul territorio urbano ed extraurbano, ma anche in rapporto all'altro, alla comunità, alla società, con interventi che coinvolgono parte di essa, in una comunicazione diretta con la gente che dal ruolo di spettatrice passa a quello di protagonista dell'atto creativo, nell'intento di produrre cambiamenti consapevoli, utili al progresso sociale.
Il progetto intende utilizzare nuove forme di comunicazione che si rivolgeranno al pubblico delle strade, degli spazi pubblici cittadini, tramite work-shop di natura socio-relazionale, intervenendo negli spazi d'affissione pubblicitaria, con «manifesti d'artista», per una vetrina d'arte sulle strade, negli spazi pubblici: gangli vitali della città, luoghi di confine, problematici luoghi di periferia.
A queste forme di comunicazione, che puntano al recupero e alla centralità di una dimensione umana accantonata dal sistema mediatico in atto, si affiancheranno forme più tradizionali allo scopo di informare e tenere le fila del progetto, mediante una mostra internazionale documentativa e un convegno internazionale dove artisti, curatori, architetti, urbanisti, pubblici amministratori, discuteranno delle varie facce della public art. Una pubblicazione finale raccoglierà tutto il materiale della varie fasi.
La realtà «public art» è un fenomeno relativamente recente, a estensione vastissima. È apparso negli anni '70, soprattutto in Inghilterra e in America, inizialmente attraverso la land-art, la earth-art, quando l'arte ha sentito il bisogno di uscire dai suoi luoghi deputati, cioè musei e gallerie, per esprimersi in nuove condizioni di apertura, sganciate dal sistema acquisito dell'arte.
La Public Art interviene in spazi abitati, percorsi, noti a tutti, per cui ne fruisce innanzi tutto l'umanità della strada, prima dei cosiddetti «addetti ai lavori» che se mai intervengono in un secondo momento. L'obiettivo è di ambientare nei contesti più disparati, piazze, parchi, scuole, monumenti storici, interventi «Site specific», progettati cioè appositamente per quel luogo sì da trasformarlo con segnali creativi revitalizzanti, a funzione spiazzante, spesso critica, obbligando l'occasionale osservatore ad una sua rilettura. Alla fine l'obiettivo è il miglioramento della qualità della vita, sollecitando gli abitanti a «vedere» con occhi nuovi il contesto ambientale in cui si snoda il loro percorso esistenziale.
Negli anni '90 la public art, specie in Italia, si è evoluta verso la cosiddetta «arte relazionale», che coinvolge direttamente le persone rendendole protagoniste dell'evento, con l'obiettivo di sviluppare un approccio consapevole a problematiche caratteristiche di una determinata situazione socio-ambientale, indagata dagli artisti in sinergia con altri operatori tramite workshop che si concludono con l'atto creativo. In questo modo si attua una forma di comunicazione che è base e sostanza dell'evento progettato dall'artista. Lo scopo è il cambiamento consapevole di un dato contesto sociale. L'arte di relazione ha dunque una forte connotazione comunicativo/sociale.
Numerose le tappe di «Public Art».
MANIFESTI D'ARTISTA
. Alcuni spazi d'affissione in via Fabio Severo a Trieste, di norma dedicati alla pubblicità commerciale, si tramuteranno in vetrina d'arte per la visibilità degli artisti del Gruppo78 (Giuliana Balbi, Pierpaolo Ciana, Myriam Del Bianco, Fabiola Faidiga, Daniela Frausin, Guillermo Giampietro, Cristina Lombardo, Novella Predonzan, Massimo Premuda, Barbara Stefani, Marisa Ulcigrai, Paola Vattovani, Elisa Vladilo) di Bastiaan Arler, e degli studenti dell'Istituto d'Arte Nordio di Trieste.
SITE SPECIFIC
. Annalisa Cattani, Osservatorio in opera, Franco Vecchiet, Elisa Vladilo, Bastiaan Arler, Eltjion Valle: interventi sul territorio della città - nei suoi gangli vitali - e dintorni (lungo i confini con la Slovenia, nei comuni minori, dove è accentuata la componente slovena) sia di tipo comunicativo-relazionale che Site specific. A questi si affiancherà il progetto «Specchio d'acqua 3» con un'installazione sonora del musicista Alessandro Fogar sul canale di Ponterosso.
WORKSHOP E EVENTI
. Workshop di natura comunicativo - relazionale e eventi performativi con la partecipazione di artisti del Gruppo 78 e non, in collaborazione con la facoltà di Architettura - Dipartimento di progettazione architettonica ed urbana - e altri soggetti convergenti nella ricerca universitaria (Azienda di Sanità, Ater, Equal) per la riqualificazione di determinate aree periferiche della città percorse da disagio e difficoltà.
MOSTRA A PALAZZO COSTANZI E ALBO PRETORIO
. Bastiaan Arler, Annalisa Cattani, Paola di Bello, Emilio Fantin, Gruppo Irwin, Maik e Dirk Loebbert, Giancarlo Norese, Lieve Van Stappen, Bert Theis, Artway of Thinking, Steinbrener Dempf: Alla mostra internazionale documentativa di interventi di Public Art (foto, video, altro) si unirà, con la collaborazione del Careof di Milano, la presentazione di un video sulla grande manifestazione di Public Art che ogni 10 anni si verifica a Münster in Germania e il 2007 è l'anno in cui si svolgerà la nuova edizione; assieme a questa sarà proiettata anche l'edizione di dieci anni fa in cui si raccolgono tutti i protagonisti storicamente più significativi della Public Art mondiale.
CONVEGNO
. Il 4 e 5 ottobre, alla facoltà di Lettere dell’Università di Trieste, un convegno al quale parteciperanno gli artisti Paola Di Bello, Annalisa Cattani, Artway of Thinking, Alessandro Duman, Gruppo Irwin, Bert Theis: i curatori Roberto Pinto, Marco Scotini, Lucia Farinati; gli architetti Paola di Biagi, docente della facoltà di architettura dell'Università di Trieste, Francesco Careri del gruppo Stalker, Claudio Farina, Elena Carlini e Pietro Valle, Roberto Marcatti, Topotek / Fondazione Cittàdell'arte di Michelangelo Pistoletto È prevista, inoltre, entro la fine dell'anno la pubblicazione di un libro che raccoglierà tutte le fasi di «Public Art a Trieste e dintorni», dalla documentazione della mostra, agli interventi sul territorio, agli atti del Convegno.
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