«La Regione non tagli un’altra ambulanza»

Il consigliere regionale Pd Moretti: «A rischio un fondamentale servizio sul territorio»
Bonaventura Monfalcone-26.02.2014 Croce verde basso friuli-Cervignano-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-26.02.2014 Croce verde basso friuli-Cervignano-foto di Katia Bonaventura

Dal primo luglio, l'Azienda sanitaria ha annunciato, con l'intento di “ottimizzare l'utilizzo delle ambulanze già presenti sul territorio”, la sospensione del servizio di reperibilità dell'ambulanza del 118, che effettua - dalle 19 alle 7 - sia il servizio di trasporto dei pazienti per gli ospedali di Gorizia e Monfalcone, che i trasferimenti urgenti e non rimandabili ulteriormente di pazienti verso fuori provincia.

Sul caso interviene il consigliere regionale del Pd, Diego Moretti: «In caso di conferma del taglio di servizio, questo significa che tutti i trasferimenti che ora vengono effettuati dall'equipaggio reperibile (composto da un autista/soccorritore ed un infermiere) saranno a carico dell'ambulanza adibita al soccorso territoriale notturno presente a Gorizia, Cormons, Monfalcone e Grado, comportando così l'inevitabile scopertura del territorio da parte dell'ambulanza dedicata al normale soccorso, a cui dovrà essere fatto fronte utilizzando l'ambulanza delle altre postazioni. Ciò rischia però di generare inevitabili ritardi nei soccorsi nella situazione di due o più chiamate contemporaneamente (cosa molto frequente) o con un incidente con più feriti. Segnalo ancora come, al carico di lavoro notevole che normalmente ha l'ambulanza operante a Monfalcone, si debba sommare il problema di Grado, che nel periodo estivo deve garantire il soccorso a un numero di persone molto importante, ed il cui Pronto Soccorso è aperto anche in fascia notturna: è evidente che l'ambulanza di Grado potrà scarsamente sopperire all'assenza dell'ambulanza di Monfalcone. Si tratta quindi di una diminuzione di un servizio di diretta utilità al cittadino, deciso sulla base di quali considerazioni, visto che i trasferimenti fuori provincia sono in costante aumento in questi anni: si potevano quindi ridiscutere le modalità di effettuazione del servizio senza per forza sopprimere lo stesso? Ricordo che già a febbraio di quest'anno è stata soppressa un'ambulanza che era adibita ai trasferimenti urgenti diurni, alla quale ora si sopperisce o pagando a chiamata a società private tali trasferimenti oppure utilizzando l'ambulanza in servizio per il soccorso territoriale, ben sapendo che nella fascia diurna le ambulanze a disposizione sono di più e le criticità vere sono invece nella fascia notturna. L'auspicio è che tale scelta sia rivista, perché ne va veramente a rischio un servizio di fondamentale importanza per il territorio».

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