La scuole materne già in overbooking: 40 bimbi in attesa

Sarà il tutto esaurito nelle scuole dell’infanzia di Monfalcone il prossimo anno scolastico. In base ai dati provvisori delle iscrizioni pervenute ai due istituti comprensivi cittadini e in possesso dell’assessorato all’Istruzione, solo le “materne” di via Gramsci, appartenente all’Ic Giacich, e di via della Poma, del comprensivo Randaccio, saranno in grado di assorbire in parte i bambini in lista d’attesa. Anche la “Collodi”, seppure in trasferta alla primaria Duca d’Aosta in attesa della nuova sede a largo Isonzo, deve fare i conti con un esubero di 16 richieste. Su 60 posti disponibili, spiega l’assessore all’Istruzione Francesca Tubetti, sono 23 i bambini che escono a fronte di 38 domande. Situazione analoga in via Primo maggio, altra scuola del comprensivo Randaccio, dove la capienza totale è di 72 posti, ma i bambini che la lasceranno alla fine di quest’anno scolastico sono solo 24, mentre le richieste di entrarvi sono state 38.
In lista d’attesa per frequentare l’infanzia di via Primo maggio ci sono quindi altri 14 piccoli per un totale di 30 bambini in esubero tra le due scuole e che potranno solo per un terzo trovare eventualmente risposta nella terza “materna” dell’Ic Randaccio, in via della Poma. Rispetto ai 72 posti su cui può contare in complesso la scuola ci sono in uscita ben 31 bambini contro 21 domande di iscrizione, mettendo così a disposizione 10 posti. Ancora peggio va di fatto nelle scuole dell’infanzia del comprensivo Giacich, soprattutto per quel che riguarda la struttura di via Cellottini, con il doppio di iscrizioni rispetto ai posti disponibili (51 domande contro 26 posti) e 25 bambini in esubero. In via Tartini di richieste non esaudite ce ne sono poi altre 17, perché le domande sono state 57 contro 40 posti disponibili. Solo in via Gramsci le domande sono state inferiori alla capienza (18 contro 40 posti disponibili) e quindi i 22 posti vacanti potranno essere utilizzati per ridurre le liste d’attesa di via Cellottini e via Tartini, anche se solo circa per metà, visto che in totale al momento risultato esclusi 42 piccoli. «Al momento esiste un problema di capienza, ma anche un dato positivo - afferma l’assessore Tubetti - perché c’è stata un’ottima adesione da parte dei genitori stranieri». E la frequenza della scuola dell’infanzia viene ritenuta fondamentale dall’assessorato e dall’amministrazione per acquisire un grado di conoscenza della lingua italiana e i prerequisiti utili per affrontare nel miglior modo possibile l’ingresso nella primaria. Stando ai numeri attuali delle iscrizioni, c’è comunque da sciogliere il nodo delle liste d’attesa e resta da vedere quale contributo possa fornire la scuola paritaria di via Roma, che in totale può contare su una novantina di posti (ma quelli liberi dipendono sempre dai bambini in uscita a giugno). Una risposta conta di darla il nuovo asilo aziendale realizzato dal Consorzio industriale nella zona Schiavetti Brancolo, dove l’assessore Tubetti ha effettuato una visita in questi giorni assieme al presidente del Csim, Enzo Lorenzon. «Da quanto mi è stato spiegato, metà dei 42 posti saranno a nido e l’altra metà per scuola dell’infanzia - spiega -. La gestione sarà affidata a una cooperativa del settore già attiva nel territorio. Le rette rischiano però di essere elevate».
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