La Sissa al top in Italia in Neuroscienze e Fisica
Trieste svetta nella ricerca grazie ai propri istituti e all’ateneo. Nel report 2011-2014 “Valutazione della qualità della ricerca” anticipato ieri a Roma dall'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur), che esamina i dati disaggregati, cioè area per area, la Sissa e l'Università portano a casa alcuni importanti risultati. Esiti che influenzano, in positivo, la parte “premiale” dei finanziamenti.
Dati eccellenti si riscontrano nella classifica di Scienze fisiche, dove la Sissa è prima tra le università di medie dimensioni, con una variazione positiva del 22% rispetto alla media italiana, e Scienze psicologiche, dove è anche prima, sempre tra gli atenei piccoli, grazie all’attività nel settore delle Neuroscienze, con addirittura un più 64%. Infine nelle Scienze matematiche e informatiche la Sissa è seconda, sempre tra le università di piccole dimensioni. In quest'ultima area, con una variazione nella produzione scientifica pari a un più 46% rispetto alla media nazionale, l'istituto triestino si colloca a un solo punto percentuale dalla Normale di Pisa.
L'Università, invece, non figura nei primi tre posti per la qualità della ricerca, ma va forte nella capacità di reclutamento. Un dato che quest'anno emerge per la prima volta, nell’esame degli atenei che hanno saputo circondarsi del maggior numero di eccellenti nuovi docenti e ricercatori. In queste analisi l’ateneo ottiene ottimi piazzamenti tra quelli di piccole dimensioni, con primi e secondi posti in diverse aree di ricerca.
Nella valutazione della performance degli addetti in mobilità dell'ateneo, rispetto agli addetti non in mobilità, cioè dei colleghi già stabilizzati nell’area rispetto a quelli nuovi, l'Università di Trieste spicca in Scienze matematiche e informatiche, Scienze della terra, Scienze psicologiche e Scienze giuridiche.
Molto positivi anche i dati riguardanti la forza d'attrazione di nuove risorse da parte della Sissa. È prima in assoluto in Scienze matematiche e informatiche e prima, tra le università di dimensioni medie, in Scienze fisiche.
Il rettore Maurizio Fermeglia annuncia inoltre che l'ateneo «si aggiudica il quinto posto per qualità e quantità delle sue spin-off, con particolare menzione alla capacità di generare occupazione e fatturato». Dato, questo, nuovo rispetto al report del 2013.
La Valutazione della qualità della ricerca 2011-2014 ha confrontato 96mila prodotti di ricerca, frutto del lavoro di circa 50mila tra professori universitari e ricercatori, all'interno di 16 aree scientifiche. Il report ha valutato 96 università, 12 enti di ricerca vigilati dal Ministero per l'istruzione, l'università e la ricerca, e 26 enti che volontariamente hanno deciso di sottoporsi al test.
Nel quadriennio 2011-2014, a livello nazionale la situazione è migliorata praticamente ovunque, anche se permangono le differenze geografiche che caratterizzano il nostro sistema universitario: le migliori università rimangono quelle del Settentrione, come si è visto nei dati aggregati per ateneo di dicembre e confermano quelli disaggregati per area scientifica. Dati che dimostrano come cresce la produzione scientifica dell'università italiana, che la stessa ha un maggiore impatto ed è più produttiva.
«Non posso che essere orgoglioso di questi dati - commenta Stefano Ruffo, direttore della Sissa -. È un primato raggiunto grazie soprattutto al lavoro dei miei predecessori, che costituisce un grande incoraggiamento a mantenere gli stessi livelli d'eccellenza raggiunti nel periodo preso in esame».
Il rettore Maurizio Fermeglia osserva che «da una prima analisi si evince che i risultati ottenuti dall’ateneo dimostrano in modo inequivocabile che la forte attenzione, posta dall'attuale governance, alla qualità della ricerca, al reclutamento di personale di valore e al trasferimento tecnologico sul territorio, è stata pienamente riconosciuta dalla Agenzia».
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