«La soprintendente fu richiamata per i lavori affidati Le carte ai nostri legali»

Ance Fvg, visionati gli atti dei restauri assegnati senza gara da Maria Grazia Picchione. Il presidente dei costruttori regionali, Pontarolo: "Valuteremo prezzi e norme. Lepsa la più affidabile? Offesa la nostra dignità"
I 5000 caschetti posizionati nel 2013 dall'Ance Fvg in piazza Unità: rappresentano i posti di lavoro persi nell'edilizia
I 5000 caschetti posizionati nel 2013 dall'Ance Fvg in piazza Unità: rappresentano i posti di lavoro persi nell'edilizia

«Abbiamo dato un’occhiata agli atti e individuato i documenti di cui ora chiediamo copia autenticata così che i nostri legali possano studiarli, visto che la materia è assai complessa. Di primo acchito non siamo in grado di dire se tutto sia stato fatto secondo norma e regola: sarà da valutare. Una cosa però posso dirla, perché emersa dalle carte: la soprintendente Picchione sulla necessità di rispettare il criterio di rotazione tra imprese è stata richiamata più volte, dapprima dall’ex direttore regionale dei Beni culturali Giangiacomo Martines e in seguito da quello attuale, Pierpaolo Dorsi».

Valerio Pontarolo, presidente di Ance Fvg
Valerio Pontarolo, presidente di Ance Fvg

Forte di quella prima «occhiata» data ai documenti, il presidente regionale dell’Ance (l’Associazione dei costruttori edili) Valerio Pontarolo smentisce così di netto la smentita data da Maria Giulia Picchione, la soprintendente per i Beni architettonici e paesaggistici che giorni fa ha dichiarato non esserle mai stato recapitato alcun «richiamo o avviso interno di qualsiasi natura» in merito ai quattro lavori di restauro per un valore di oltre un milione di euro affidati con il criterio di «somma urgenza» - e così svincolati da obblighi propri di gare d’appalto a evidenza pubblica - in meno di due anni sempre alla stessa impresa, la Lepsa srl di Roma.

Sulla vicenda l’Ance, con Pontarolo, aprendo un altro fronte nell’ormai lunga battaglia con la Soprintendenza a gestione Picchione aveva presentato «istanza di accesso agli atti amministrativi». Atti che ieri una delegazione dei Costruttori ha potuto appunto visionare a palazzo Economo: «Accesso accordato dalla Direzione regionale con relativa velocità, abbiamo trovato pronti i documenti di tre dei quattro affidamenti che avevamo richiesto di esaminare, ci è stato garantito che presto avremo anche il quarto». I primi due, per lavori complessivi da circa 600mila euro, riguardano la cinta muraria di Palmanova, il terzo - per 300mila euro - si riferisce a Palazzo Clabassi, sede udinese della Soprintendenza; il quarto - quello ancora da esaminare - intorno ai 150mila euro, pertiene a Casa Bertoli, parte del Centro archeologico di Aquileia.

«La legge ammette la procedura che ho adottato», ha precisato Picchione pochi giorni fa. Pontarolo attende la parola dei suoi legali: ma «di certo la soprintendente ha avuto indicazioni sulla rotazione tanto da Martines quanto da Dorsi. E visto che la ditta cui sono stati affidati i lavori è risultata poi sempre la stessa, due le possibilità: o la soprintendente poteva farlo, oppure ha disatteso le indicazioni. Questo lo vedremo con i nostri legali, ma se così fosse allora saremmo in presenza di un qualcosa di abbastanza pesante e importante. Crediamo che in una struttura piramidale come è un ente pubblico questo possa essere un fatto da valutare».

Caso Picchione, Roma manda l’ispettore
Silvano Trieste 01/07/2013 Palazzo Economo

Certo è che l’Ance ha intenzione di studiarle al meglio, le carte, per decidere poi le azioni successive. Anche a difesa di quella che Pontarolo sottolinea essere «la dignità» di una categoria «offesa». La soprintendente ha evidenziato - e lo aveva scritto a Dorsi - di essersi rivolta con fiducia alla Lepsa per le forti garanzie di affidabilità offerte: «E qui monta la rabbia mia e dei miei associati», annota Pontarolo, per quelle opere cui le imprese della regione, «in un momento di crisi nera», non hanno potuto nemmeno concorrere: «E parliamo di imprese famose in tutto il mondo per abilità costruttiva: non abbiamo da imparare da nessuno. L’unica affidabile conosciuta da Picchione era la Lepsa? Ha offeso la nostra dignità. In Friuli Venezia Giulia le attività qualificate per i lavori di cui parliamo sono 118; anche ammettendo che metà di queste siano inattive per crisi, ne restano diverse decine. Per non parlare di quelle venete. Possibile che da Roma in su non ci sia proprio nessun’altra ditta da considerare?»

E ancora un altro punto l’Ance intende vagliare: i prezzi dei lavori. Che idea si è fatta Pontarolo? «Salta all’occhio che in un documento per l’assegnazione di un restauro all’impresa, si legge che il prezzo verrà definito consensualmente in un secondo momento. Le cifre poi le abbiamo trovate: valuteremo attentamente confrontandole con il prezziario regionale, e vedremo cosa salta fuori».

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