L’abbraccio in musica di San Rocco a monsignor Dipiazza

Diavolo d’un prete, ha vinto di nuovo. Se, alla sala Incontro di San Rocco, Gorizia, erano così in tanti la ragione si fa presto a dire: non si trattava “soltanto” di un concerto ma di una festa...

Diavolo d’un prete, ha vinto di nuovo.

Se, alla sala Incontro di San Rocco, Gorizia, erano così in tanti la ragione si fa presto a dire: non si trattava “soltanto” di un concerto ma di una festa (certo in musica) per il compleanno, l’80.o, di don Ruggero Dipiazza. L’affetto che lo circonda è assodato e in molti hanno voluto fargli gli auguri anche dopo la messa cantata e prima del concerto, all’esterno della sala Incontro (che poi è pure l’esterno della sua abitazione) dov’erano allestite tavolate per i brindisi di rito, arricchite da cibarie preparate da molti borghigiani.

Di fatto, il concerto è sembrato il modo migliore per festeggiarlo alla luce della sua passione per la musica e lui, alla fine, ha affermato davanti la platea gremita «di essere rimasto assai contento, nonostante che il repertorio fosse distante dagli amatissimi Verdi e Puccini». Non che si sia ascoltata musica di George Michael, che compie gli anni lo stesso giorno di don Ruggero, ma il repertorio è stato in effetti meno impegnativo, per così dire, di quanto, in genere, alla sala Incontro viene proposto. E così il programma per il compleanno di Dipiazza si basava su pezzi da musical, colonne sonore e mondo della canzone statunitense: ad esempio, “West Side Story”, “Cats”, “Porgy and Bess”, “Il mago di Oz” con protagonisti della serata il sempre ottimo basso-baritono Eugenio Leggiadri Gallani oltre alla bella voce di soprano di Ilaria Ospici; di notevole livello i musicisti quali la pianista Sabina Arru, il violinista Marco Toso, il violoncellista Federico Magris. Enrico Cavallero ha letto con voce possente versi di Neruda e Manzelli. Successo pieno e giusto, coronato da un bis. Ancora, ha affermato monsignor Dipiazza «la scelta e l’interpretazione dei brani musicali e delle poesie mi hanno davvero fatto fremere di emozione». E vale la pena, infine, di soffermarsi su quelle immagini (di Renzo Crobe) che, mentre la Arru e Toso suonavano “Summertime”, venivano proiettate sul fondale con protagonista Dipiazza e i ragazzi dei campi scuola di Malborghetto. La scritta in rosso sull’ultima immagine, “Grazie don”, per il resto identica alla prima, era un po’ il grazie di tutta la sua comunità.

Alex Pessotto

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