L’Alberto Storto tornerà a San Martino nel 2015

SAGRADO. Il Gruppo Speleologico Carsico di San Martino del Carso, ha partecipato a una cerimonia in Ungheria a Szeged per commemorare il maggiore Maximilian Diendorfer. Il maggiore, durate la Grande...

SAGRADO. Il Gruppo Speleologico Carsico di San Martino del Carso, ha partecipato a una cerimonia in Ungheria a Szeged per commemorare il maggiore Maximilian Diendorfer. Il maggiore, durate la Grande guerra era il comandante del 2° feldbaon del 46° reggimento di Szeged che aveva la sede del comando nella dolina adiacente il museo della Grande guerra del Gruppo Speleo. Dopo la caduta del fronte del San Michele, nell'agosto del 1916, il maggiore si spostò sul monte Mrzli in Slovenia, dove gli fu dedicato anche un altare in pietra che si trova all'interno di una caverna artificiale costruita dai soldati ungheresi. . Nel 1951 il maggiore, che era in pensione, fu internato dal nuovo regime filo sovietico in un campo di riabilitazione presso Jàszapàti . Morì il 24 ottobre del 1952 e il suo corpo venne sepolto in un luogo segreto perché il regime non voleva che il luogo di sepoltura fosse conosciuto. La famiglia cominciò a ricercare il suo corpo verso l'inizio del 2000 ma senza ottenere risultati, fino al giorno in cui alcuni anni fa cominciò una ricerca attingendo a documentazioni segrete dell'ex regime sovietico che portò alla scoperta di una tomba senza nome al cimitero di Szeged. All'interno furono ritrovati due corpi e su entrambi furono eseguiti esami particolari, tra cui anche quello del DNA, e che portarono alla conclusione che uno dei due corpi era proprio quello del maggiore Maximilian Diendorfer. Durante la cerimonia a cui hanno partecipato numerose autorità, i rappresentanti del Gruppo Speleologico hanno deposto all'interno della lapide della terra e alcune pietre di San Martino. Il viaggio in Ungheria è stata anche l'occasione per definire un importante progetto di collaborazione con il museo di Kesckemet per la realizzazione di una mostra sulla Grande guerra che toccherà, dalla fine del mese di luglio del 2014, i più importanti musei dell'Ungheria. Fruttuoso è stato anche l’incontro al museo di Timisoara in Romania, che ha portato alla definizione di un grande progetto che si concretizzerà nel 2015 con il ritorno, tramite il ministero rumeno, dell'Albero Storto a San Martino. Questi progetti sono il frutto di una stretta collaborazione tra le associazioni ungheresi e italiane, a dimostrazione del grande interesse dl popolo magiaro per quella parte della loro storia che si intreccia con la nostra.

(e.c.)

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